Home 2011 25 Luglio I criteri per valutare le pubblicazioni nei concorsi per l’abilitazione nazionale
I criteri per valutare le pubblicazioni nei concorsi per l’abilitazione nazionale PDF Stampa E-mail

(A proposito dei) criteri di valutazione per i candidati ai concorsi universitari (per l’abilitazione nazionale) emanati di recente dalla neo istituita Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). In particolare dove si stabilisce quale peso dare alle pubblicazioni dei candidati. Ebbene, d'ora in poi, ha stabilito l'ANVUR, una monografia pubblicata presso quello che viene definito «un editore internazionale» avrà un peso 3, un articolo pubblicato su «una rivista internazionale» 1,5, mentre una monografia pubblicata presso quello che viene definito «un editore nazionale» avrà solo un peso 1,2, e infine un peso di appena 0,5 un articolo su una rivista italiana (ma l'aggettivo italiano è sempre pudicamente omesso; viene sempre scritto «nazionale»: chissà perché). Dal che sembra inevitabile trarre le seguenti conseguenze: a) che ai fini di un concorso per insegnare in un'università della Repubblica un libro di 500 pagine pubblicato, mettiamo, da Einaudi o dal Mulino vale meno di venti pagine pubblicate su una rivista americana, spagnola o tedesca che sia; b) che per definizione gli editori e le riviste «nazionali», cioè italiane, non possiedono né possono in alcun caso possedere un carattere «internazionale»: questo appartenendo solo a ciò che si pubblica in lingue diverse dalla nostra; c) che tutti gli studiosi nati nella Penisola sono invitati a cessare d'ora in poi dall'usare l'italiano nei loro scritti e dall'avere come referenti culturali iniziative editoriali di qualunque tipo che adoperino la lingua italiana; in sostanza la cosa più ragionevole che possono fare è di diventare inglesi.

Va subito precisato che naturalmente l'ANVUR agisce in piena autonomia dal ministero dell'Università e della Ricerca (e la sua delibera la dice lunga su che cosa pensi del proprio Paese e della sua identità una parte degli intellettuali italiani: che lo vedrebbero volentieri diventare una regione del Canada). Ma che il ministro Gelmini non abbia trovato opportuno esprimere al riguardo la propria libera opinione è singolare e significativo (e queste righe sono un invito a farlo).
(Fonte: E. Galli Della Loggia, Corsera 17-07-2011)