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25 Luglio
Un emendamento alla riforma universitaria sul federalismo PDF Stampa E-mail
Durante l’apertura di Governiadi (un’iniziativa del PdL) il ministro Gelmini ha parlato di riforma universitaria, annunciando l'approvazione di un emendamento che riguarda l'applicazione del federalismo, con la creazione di due dipartimenti per la formazione permanente degli amministratori e dei dirigenti che dovrebbero attuarlo.
(Fonte: www.governiadi.it 15-07-2011)
 
La questione delle conferme e della relativa retribuzione di ricercatori e professori per gli anni 2011, 2012, 2013 (e forse, anche 2014). La risposta del Governo a un’interpellanza parlamentare PDF Stampa E-mail

Luca Bellotti, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali: “Vorrei cercare di riassumere l'argomento in riferimento all'interpellanza urgente in esame. L'onorevole interpellante chiede se il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non ritenga opportuno emanare una circolare interpretativa dell'articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, al fine di consentire l'adeguamento stipendiale a favore dei ricercatori universitari e dei professori associati che ottengano la conferma nel corso degli anni 2011, 2012 e 2013 nonché a favore dei professori straordinari che divengono ordinari nel corso dello stesso periodo, con ciò escludendo l'applicazione, nei confronti dei suddetti soggetti, della citata disposizione secondo la quale le progressioni di carriera disposte negli anni 2011, 2012 e 2013 hanno effetto ai fini esclusivamente giuridici.

In via preliminare si evidenzia che l'applicabilità per le università di disposizioni emanate con circolare è espressamente esclusa dall'articolo 6, comma 2, della legge 9 maggio 1989, n. 168, secondo la quale, a garanzia dei principi di autonomia universitaria di cui all'articolo 33 della Costituzione, le università sono disciplinate, oltre che dai rispettivi statuti e regolamenti, esclusivamente da norme legislative che vi operino espresso riferimento; pertanto, l'adozione da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di una circolare di tipo interpretativo, volta a dettare una determinata applicazione delle disposizioni di legge, si esporrebbe a possibili censure, anche sul piano della legittimità.

Ciò premesso, questo Ministero ritiene che i passaggi dei ricercatori e professori associati da non confermati a confermati e dei professori straordinari a ordinari devono essere intesi non come avanzamento di carriera ma, più correttamente, come atti di conferma del suddetto personale nel ruolo già acquisito. Non trattandosi, pertanto, di progressioni di carriera, non trova applicazione, alle suddette conferme in ruolo, la disposizione di cui all'articolo 9, comma 21, del decreto-legge n. 78 del 2010 con conseguente efficacia delle stesse sia ai fini giuridici sia ai fini economici con attribuzione del relativo adeguamento stipendiale.

Esclusa l'applicabilità della disposizione di cui all'articolo 9, comma 21, del citato decreto-legge, non osta all'adeguamento stipendiale neanche la disposizione di cui al comma 1 del medesimo articolo che, pur dettando un principio di carattere generale di contenimento delle spese in materia di pubblico impiego, non trova applicazione al rapporto di impiego dei professori e ricercatori universitari in ragione del diverso regime giuridico a cui è soggetto il suddetto personale e giusta la disposizione speciale di cui al comma 21.

Si evidenzia, infine, che anche, qualora i passaggi da ricercatore o professore associato non confermati a confermati, e da professore straordinario ad ordinario, venissero intesi come progressioni di carriera ai sensi e per gli effetti del citato articolo 9, comma 21, le asserite differenze di trattamento economico, in relazione all'entrata in vigore della legge n. 240 del 2010, sarebbero comunque il risultato non di un difetto di coordinamento tra la vecchia e la nuova disciplina in materia universitaria, ma dell'applicazione di disposizioni di contenimento della spesa pubblica.”

Replica dell’interpellante on. Salvatore Vassallo: “Signor Presidente, mi sembra di capire che il Governo dica che non può emanare una circolare, per ragioni che potrò approfondire, ma che, nella sostanza, riconosca la correttezza dell'interpretazione secondo cui non vale il vincolo stabilito dal decreto-legge e che, dunque, l'adeguamento stipendiale è legittimo pure in vigenza del decreto, trattandosi di una modifica dello status degli accademici - nel caso, ricercatori, professori associati o straordinari - che non implica una progressione di carriera e, se non capisco male, anche qualora Pag. 53 la si interpretasse in questo modo, in ogni caso, per altra ragione che è stata fornita dal sottosegretario, sarebbe ugualmente legittimo procedere ad adeguamento stipendiale.

Naturalmente, dopo averla riletta con attenzione, se dovessi verificare che è esattamente questo il senso - e mi pare che sia così - non posso che dirmi soddisfatto del chiarimento, e mi riservo solo di verificare se effettivamente il Ministero non abbia altre forme a disposizione, più incisive delle dichiarazioni che, in ogni caso, sono state fornite in Parlamento, per rendere evidente questa interpretazione e consentire all'amministrazione di comportarsi di conseguenza”.
(Fonte: Segreteria Nazionale USPUR 06-07-2011)
 
Il fondo di finanziamento ordinario entro il mese di luglio PDF Stampa E-mail

Gli atenei italiani riceveranno il fondo di finanziamento ordinario entro il mese di luglio. La notizia – molto importante per le casse e per la programmazione delle università – è stata data dal ministro Gelmini nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il finanziamento comprenderà anche il “premio” per gli atenei virtuosi, quelli che si distinguono per la qualità della didattica, della ricerca e delle strutture messe a disposizione degli studenti. La fetta di Ffo attribuita alla luce di questa valutazione sale quest’anno a 930 milioni di euro, il 13,5 per cento del totale, contro il 10 dello scorso anno (720 milioni) e il 7 per cento del 2009. Nell’assegnazione, spiega il ministro, “si terrà conto di un criterio di perequazione per quanto riguarda il Sud, misurando anche gli sforzi che le università avranno compiuto per migliorare”.

Il ministro ha spiegato che negli ultimi tre anni, da quando il Ffo è determinato anche tenendo conto del criterio meritocratico, i parametri qualitativi considerati nella valutazione del ministero sono migliorati per la metà degli atenei. Segno che il meccanismo premiale ha innescato una competizione virtuosa che fa bene al sistema accademico italiano.
(Fonte: R. Lupoli, www.università.it 07-07-2011)
 
Stato di avanzamento dei decreti attuativi della riforma dell'università. Aumento dell’importo degli assegni di ricerca e della quota premiale dei FFO PDF Stampa E-mail

Il ministro Gelmini ha presentato a Palazzo Chigi lo stato di avanzamento dei decreti attuativi riguardanti la riforma dell'università italiana. Aumenti negli assegni di ricerca e dei fondi alle università su base meritocratica, riduzione del numero dei corsi di laurea, certificazione della qualità degli atenei e test di medicina in inglese sono alcune delle novità presentate.

“Dei 38 provvedimenti previsti, 32 sono già stati firmati e a breve saranno emanati anche i restanti 6. Sette decreti saranno approvati in via definitiva entro luglio e i rimanenti entro fine settembre”, lo ha dichiarato il Ministro dell’istruzione durante la conferenza stampa di oggi. Vediamo in dettaglio alcune delle novità della riforma universitaria.

Test di ingresso di Medicina in inglese. Nelle università in cui sono attivati corsi di Medicina in inglese (Università di Milano, Università di Roma “La Sapienza” e Università di Pavia), da quest’anno anche il test di ingresso si svolgerà in inglese e, oltre ad essere elaborato in collaborazione con l’Università di Cambridge, si svolgerà contestualmente alle Università di Londra e Cambridge.

Assegni di ricerca. L’importo minimo degli assegni di ricerca aumenterà di circa il 20%, passando dall’importo minimo di 16 mila euro a 19.630, mentre il tetto è stato abolito.

Il Fondo di finanziamento ordinario sarà distribuito agli atenei sulla base di criteri di merito e qualità e sarà l’Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, ad avere il compito di giudicare le singole università. La quota premiale, attribuita in base a specifici criteri di qualità e merito, sale al 13,5%, quasi il doppio rispetto al 2009 (7%).

Abilitazione scientifica. La Gelmini ha dichiarato che entro l’anno saranno sbloccate le procedure per l’abilitazione scientifica nazionale per ottenere la docenza.

Internazionalizzazione delle università. È stata prevista una semplificazione delle procedure per la chiamata diretta di ricercatori e docenti. Inoltre sono stati stabiliti criteri di equipollenza tra il progetto di ricerca vinto e il ruolo che lo studioso può ricoprire all'interno degli atenei.

Contabilità e commissariamento degli atenei. Il decreto presentato prevede norme sulla contabilità che si ispirano ai criteri di trasparenza, linee guida per gli atenei in difficoltà finanziaria per evitare il commissariamento.

Accreditamento di corsi e sedi. Tutti i nuovi i corsi che sedi universitarie devono essere accreditati e certificati dall’Anvur.

Riduzione di settori scientifico-disciplinari e corsi di laurea. I settori disciplinari passano da 370 a 180. I corsi di laurea passano da 5.879 a 4.389, mentre i curricula passano da 8.955 a 5.424 per permettere corsi di studio di maggiore qualità.

Dottorati di ricerca. Le selezioni per i dottorati di ricerca si baseranno su criteri riconosciuti anche a livello internazionale. E anche i dottorati dovranno essere accreditati previa valutazione.
(Fonte: tuttoscuola.com 07-07-2011)
 
Repliche al Ministro Gelmini PDF Stampa E-mail
Sindacati e associazioni del mondo accademico replicano alle rassicurazioni del ministro Gelmini sui “lavori in corso” per la piena attuazione della riforma dell’università. Mentre la titolare dell’Istruzione, Università e Ricerca annunciava lo stanziamento dei fondi entro luglio e l’imminente approvazione dei decreti e regolamenti attuativi, circa venti sigle del settore della conoscenza esprimevano preoccupazione, in particolare per il ritardo della fase attuativa e “la paralisi di diversi aspetti delle attività universitarie”. “Anziché parlare di decreti firmati e non operativi, meglio avrebbe fatto il Ministro a raccontare per quale ragione ad oltre cinque mesi dall'entrata in vigore della riforma, e sei dalla sua definitiva approvazione, solo uno (uno!) della quarantina di decreti attuativi previsti è stato ad oggi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Vogliamo ricordare che lo scorso 13 aprile il ministro ha affermato davanti all'assemblea della Camera dei Deputati che la riforma sarebbe stata pienamente operativa entro la fine di luglio. Oggi, 7 luglio, ci ha spiegato che sarà pienamente operativa entro ottobre”. Critiche alle parole pronunciate da Gelmini in conferenza stampa giungono anche dall’opposizione in Parlamento. Per Antonio Rusconi, capogruppo del Pd in Commissione Istruzione a Palazzo Madama, il ministro dice che gli assegni di ricerca saranno più cospicui ma non dice che diminuiranno rispetto agli anni scorsi. Il senatore richiama poi l’attenzione sulle parole del presidente della Crui, Marco Mancini, che ha definito la situazione della dotazione finanziaria dell’università per il 2012 “inaccettabile”. Mancini ha, infatti, spiegato che la riduzione del 5 per cento del Fondo di finanziamento ordinario porterebbe i fondi disponibili al di sotto delle “spese fisse sostenute per l’esercizio finanziario di riferimento”. A Rusconi fa eco il responsabile Università del Partito democratico, Marco Meloni, che accusa il governo di aver tagliato i fondi per il 2012 e di aver congelato i concorsi dal suo insediamento.
(Fonte: R. Lupoli, www.universita.it 08-07-2011)
 
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