Home 2011 25 Luglio
25 Luglio
L’Alma Mater prima tra le maxi università PDF Stampa E-mail
L’Alma Mater mantiene il primato. Almeno secondo il Censis. La classifica che l’istituto di ricerche realizza da 12 anni in collaborazione con Repubblica conferma per il secondo anno consecutivo Bologna al primo posto tra i mega atenei, quelli con oltre 40 mila iscritti, seguita come l’anno scorso da Padova e Torino. Una soddisfazione per via Zamboni 33, dopo i dati deludenti della hit parade pubblicata lunedì scorso dal Sole 24 Ore che collocava Bologna al diciottesimo posto. Quindi medaglia d’oro, conquistata con un voto di 90,7 che è la media dei valori totalizzati nei cinque parametri valutati dal Censis: servizi (72), borse e contributi (92), strutture (90), web (110) e internazionalizzazione (97). Ottimo voto, quindi, considerando che il massimo è 110 e il minimo 66, nel quale spicca il 110 che premia il sito Internet, sia per i contenuti che per la funzionalità. «Anche se le classifiche non sono Vangelo — commenta il rettore Ivano Dionigi — fa piacere essere riconosciuti e confermati al vertice tra i grandi atenei».
(Fonte: Corriere di Bologna 22-07-2011)
 
La facoltà di Giurisprudenza dell'Alma Mater è la migliore in Italia PDF Stampa E-mail
Il "QS World University Ranking", uno dei più autorevoli sistemi di valutazione della qualità delle università mondiali, piazza la facoltà di Giurisprudenza dell'Università' di Bologna al primo posto tra le facoltà giuridiche in Italia. A portarla in vetta alla classifica sarebbe stato, prima di tutto, il giudizio espresso da un campione di 15.000 docenti e ricercatori di Università di tutto il mondo (tra cui 700 Rettori e prorettori); a seguire, il parere sulla qualità della preparazione fornita a laureati e dottorati espresso da un campione di relativi datori di lavoro; infine, ha contato anche il 'peso' dei giuristi bolognesi nel dibattito scientifico, in termini di numero di citazioni. La Facoltà di Giurisprudenza di Bologna, fa sapere l'Alma Mater, si colloca al primo posto non soltanto in Italia, ma anche nell'Europa continentale, battendo facoltà giuridiche prestigiose come quella della Humboldt-Universität di Berlino. E' inoltre al 32esimo posto nel mondo, all'interno di una classifica che vede ai vertici le facoltà giuridiche delle Università di Harvard, Oxford e Cambridge.
(07-07-2011)
 
Ricerca all’Unibo su tecnologia fotovoltaica finanziata con 1,2 mln dalla UE PDF Stampa E-mail
L'Unione europea ha staccato un assegno da un milione e 200 mila euro per un’innovativa tecnologia fotovoltaica (fv) frutto del lavoro di ricerca di Paola Ceroni, professore associato di fotochimica dell’Università di Bologna. La studiosa italiana, classe 1971, del team di ricerca di Vincenzo Balzani, ha convinto gli esaminatori del Consiglio europea di ricerca, al cui programma ‘Erc starting grant’, è legato il maxi finanziamento, con il progetto ‘PhotoSi’ finalizzato alla realizzazione di moduli fv più efficienti, privi di metalli potenzialmente tossici e meno costosi di quelli attuali. L’idea da cui nasce è quella di combinare due innovativi materiali hi-tech, i nanocristalli di silicio e i dendrimeri nella realizzazione di celle fv di nuova generazione. Il progetto dei ricercatori PhotoSi prevede di fissare ad ogni nanocristallo più dendrimeri affinché l’energia solare intercettata da questi possa essere convogliata e quindi trasformata in energia elettrica nei cristalli di silicio. Gli studiosi ritengono che l’interazione tra i due materiali possa esaltarne le rispettive proprietà, così da realizzare un materiale fv con un’efficienza maggiore di quella attualmente disponibile, che si aggira solitamente attorno al 15%.
(Fonte: www.zeroemission.tv 15-07-2011)
 
Unibo, in crescita i finanziamenti Telethon (+64%) PDF Stampa E-mail
Crescono i finanziamenti Telethon per la ricerca condotta nei laboratori dell'Università' di Bologna e dell'Emilia Romagna. All'Alma Mater arriveranno quest'anno 540mila euro (erano 330mila nel 2010: +64%). Altri 110mila andranno invece all'Ospedale Rizzoli, mentre saranno 1,4 milioni, nel complesso, quelli distribuiti in regione (1,1 nel 2010: +27%). Le ricerche Unibo si concentreranno su alcune malattie neurologiche e genetiche come la neuropatia ottica di Leber, la carenza di AGC1, e la CDKL5, rara variante quest'ultima della Sindrome di Rett.
(Fonte: AGI 15-07-2011)
 
Nella “Concorsopoli” è mancato il dolo intenzionale PDF Stampa E-mail

Professori dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna finirono in tribunale e furono coinvolti gli atenei di Bologna, Verona e Brescia. Uno scandalo senza precedenti che si conclude con una serie di proscioglimenti perché il fatto non sussiste. Il grande processo Concorsopoli, che sembrava potesse aprire uno squarcio su un probabile mondo sommerso dei concorsi universitari, è stato praticamente annullato con la decisione presa dal Tribunale di Bologna. Sono rimaste solo poche accuse marginali. I concorsi, infatti, della facoltà di Medicina di Bologna, Brescia e Verona non sarebbero stati vinti a tavolino con accordi sotto banco, e i professori non avrebbero pilotato e gestito liberamente le cattedre dell’università. Il Tribunale ha depositato le motivazioni in udienza, specificando che “premesso che in tutte le fattispecie gli imputati sono stati rinviati a giudizio per il delitto di abuso d’ufficio per avere contribuito, con modalità diverse e al di fuori dell’operato delle commissioni esaminatrici, al conferimento di posti di professore associato a determinati candidati. Non sono tuttavia indicati elementi descrittivi di condotte finalizzate a favorire candidati che gli imputati considerassero non meritevoli del posto a concorso”. Nessun elemento, dunque, per provare condotte improprie che possano aver favorito candidati non meritevoli. “Manca quindi – continuano i giudici – l’elemento soggettivo richiesto, ossia il dolo intenzionale volto a pregiudicare, da un lato candidati più meritevoli, e dall’altro il superiore interesse pubblico dato dalla copertura del posto da parte di soggetti all’uopo titolati”. “Va inoltre rilevato che alcuni imputati sono stati chiamati a rispondere di abuso d’ufficio – si legge – pur non essendo componenti delle commissioni d’esame”.

Per arrivare ad una condanna dei commissari dei concorsi universitari che abbiano favorito questo o quel candidato, sarebbe stato necessario provare che il vincitore finale non era il migliore e che, dunque, altri candidati più meritevoli fossero stati ingiustamente esclusi (patendo un danno) e che si fosse così pregiudicato l'interesse pubblico ad avere professori capaci e competenti. Ma questo non e' stato dimostrato dalla Procura di Bologna. E' con queste motivazioni che i giudici del Tribunale collegiale di Bologna hanno 'bocciato' la teoria accusatoria alla base della maxi-inchiesta di 'Concorsopoli', relativa al presunto pilotaggio dei concorsi universitari tra Bologna, Verona e Brescia. Per i giudici il reato di abuso d'ufficio (ipotizzato dal pm per i favoritismi al candidato di turno nei diversi concorsi finiti sotto processo) necessita di un "dolo intenzionale", che nel caso di Concorsopoli non e' stato provato dall'accusa che avrebbe dovuto dimostrare che i commissari agissero consapevoli di privilegiare candidati meno meritevoli di altri e che, facendolo, causassero un danno a chi ne avrebbe avuto diritto. Ecco perché i giudici ritengono che "il fatto non sussista", formula con cui hanno bocciato l'ipotesi di pilotaggio per tutti i concorsi a cattedra finiti nel processo. Manca, si legge nelle motivazioni, la "doppia ingiustizia" che si deve verificare nell'abuso d'ufficio: da un lato quella della condotta fuorilegge dell'imputato, dall'altro quella del danno o vantaggio patrimoniale (arrecato a qualcuno a cui non spettava).
(Fonti: www.ilfattoquotidiano.it 05-07-2011; www.ilrestodelcarlino.it 05-07-2011)
 
« InizioPrec.111213141516171819Succ.Fine »

Pagina 15 di 19