Home 2011 7 Ottobre
7 Ottobre
Gran Bretagna. Un dossier dei professori contro la riforma PDF Stampa E-mail
In Gran Bretagna contro la riforma universitaria del governo Cameron scendono in campo i professori dei più blasonati atenei: Oxford e Cambridge in testa. Una protesta non di piazza, ma ben argomentata in un dettagliato dossier. Nel quale si legge che le scelte dell’esecutivo sono squisitamente ideologiche e che le misure finanziarie previste non porteranno alcun risparmio per le tasche dei contribuenti. Un vero e proprio j’accuse a 360 gradi. Gli autori, infatti, contestano anche l’equiparazione dello studente ad un mero consumatore. Un binomio che rischia di minacciare la qualità del sistema accademico di Sua Maestà e di provocare persino un decadimento morale dell’istituzione. Il documento, però, non si ferma soltanto alle critiche. Emergono, infatti, 9 punti alternativi su cui costruire l’università del futuro. Al primo posto spicca il valore dell’istruzione come bene comune per l’intera collettività e non solo per il singolo alunno. Difficile che il governo possa ignorare un parere tanto scomodo quanto autorevole.
(Fonte: west.info.eu 30-09-20011)
 
Gran Bretagna. Con le rette aumentate meno iscritti all’università PDF Stampa E-mail
Il report del Centro per l’Economia dell’Educazione ha ammonito il governo inglese: triplicare le tasse di frequenza all’università significherà avere meno studenti. La relazione ha preso in esame il dato della richiesta di istruzione oltre la scuola dell’obbligo in Inghilterra tra il 1955 e il 2008. Incrociando i dati risulta che, con le rette annuali schizzate a 9.000 sterline, la proporzione degli studenti maschi crollerà di 7,51 punti percentuali, mentre le perdite saranno più limitate tra il gentil sesso, con una diminuzione del 4,92 per cento. Perdite minori si avrebbero se l’aumento si fermasse a 7.000 sterline, le proiezioni in questo caso vedrebbero scendere gli iscritti del 5,33 tra i ragazzi e del 2,48 tra le giovani di Sua Maestà. Tutto questo partendo dal presupposto che non ci saranno invece cambiamenti nel sistema delle borse e prestiti di studio.
(Fonte: C. Ferro, università.it 10-09-2011)
 
Polonia. Corsi di recupero per i nuovi iscritti all’università PDF Stampa E-mail
In Polonia la riforma universitaria del 2005 ha eliminato l’esame di ammissione per la gran parte delle Facoltà: di conseguenza, per accedere agli studi accademici è sufficiente superare l’esame di maturità (la cosiddetta Matura) con un determinato punteggio, stabilito a discrezione delle singole Università. Il nuovo sistema, introdotto dopo numerose discussioni politiche e fortemente voluto dall’Unione Europea, ha garantito un maggiore accesso degli studenti all’Università pubblica: d’altra parte, proprio le Università polacche hanno cominciato a lamentare uno scarso livello di preparazione delle matricole e un basso rendimento degli studenti iscritti al primo anno accademico. L’eliminazione dell’esame di ammissione, secondo molti docenti universitari, ha garantito l’immatricolazione quasi automatica degli studenti delle scuole superiori, senza un’oggettiva valutazione delle loro capacità e della loro predisposizione. Di conseguenza, dai risultati rilevati si evince che il livello di preparazione dei nuovi studenti non permetterebbe loro di affrontare i programmi accademici, soprattutto nelle Facoltà scientifiche.
(Fonte: controcampus.it 19-09-2011)
 
Cina. La South University for Science and Technology (SUST) non riesce a decollare PDF Stampa E-mail

Sembra ormai definitivamente arenato l’esperimento cinese di creare un’università libera dal controllo del Partito comunista. Dopo un anno di attività, la South University for Science and Technology (Sust) non riesce a decollare. E il suo rettore, Zhu Qingshi deve divincolarsi tra le critiche dei colleghi e le incursioni del governo cinese. La nuova università libera di Scienza e Tecnologia di Shenzhen, la città che ha ospitato le recenti Universiadi, poteva rappresentare un primo passo verso un sistema universitario libero dal controllo governativo ma non è stato così.
D’altro canto l’operazione si annunciava fin dall’inizio molto complessa, in un Paese in cui sono i leader di partito che amministrano gli atenei e detengono il controllo sulla scelta dei professori e sui programmi, con pesanti ricadute sui risultati in termini di ricerca e innovazione. La Sust doveva rappresentare una sorta di test per una futura riforma universitaria che sburocratizzasse gli ambienti accademici ora in mano alla politica.
(Fonte: V. Cavicchiolo, università.it 17-09-2011)

 
La notte europea dei ricercatori PDF Stampa E-mail

Per promuovere e far conoscere il lavoro degli studiosi è stata organizzata la “Notte europea dei ricercatori”. L’evento, sostenuto dall’Unione Europea, ha coinvolto attivamente trecentoventi città di trentadue Paesi europei. Le città italiane impegnate nella manifestazione sono state quaranta, e parteciperanno a nove progetti. Gli eventi che si sono tenuti la notte del 23 settembre nei Paesi europei riguardavano diversi settori di ricerca, spesso esaminati e presentati in maniera originale. L’idea di partenza era di far capire alle persone cosa accade nei laboratori europei, e in quali studi si concentrano i ricercatori. Gli eventi erano organizzati dalle diverse Università coinvolte, grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, che consentono di coprire la maggior parte dei costi. Per i dettagli del vasto programma collegatevi sul sito italiano www.nottedeiricercatori.it/.
(Fonte: A. Testa, controcampus.it 17-09-2011)

 
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