Home 2012 10 Gennaio
10 Gennaio
LIBERALIZZAZIONI E PROFESSIONI PDF Stampa E-mail
Sul fronte delle liberalizzazioni il governo annuncia un intervento a tutto campo, «a 360 gradi». Un provvedimento «ampio e strutturato» che verrebbe inserito nella legge annuale sulla concorrenza. Si pensa ad un decreto legge, allo scopo di rendere immediatamente operativi gli interventi, che dovrebbero interessare una pluralità di settori. Dalla benzina alle poste, dagli ordini professionali ai servizi pubblici locali. Quali sono i principi finora messi sulla carta dal decreto legge 138/2011, che aspettano norme attuative? Ecco i principali: accesso libero alla professione (eventuali limitazioni nel numero sono ammesse per «ragioni di interesse pubblico»); obbligo di formazione continua per i professionisti sulla base dei regolamenti emanati dal Consiglio nazionale di categoria; tirocinio, effettivo, non più lungo di 18 mesi; «equo compenso di natura indennitaria» al tirocinante. Inoltre, il compenso spettante al professionista è stabilito dalle parti. È stato, infatti, eliminato il possibile riferimento alle tariffe e la chance di derogarvi: dunque le tariffe non costituiscono più un parametro per la formazione della parcella tra professionista e cliente privato; si tenta cioè di togliere di mezzo un valore minimo verso cui si poteva cristallizzare il corrispettivo. Il professionista deve stipulare una polizza per i rischi derivanti da attività professionale; occorre distinguere gli organi istituzionali da quelli chiamati a istruire e decidere le questioni disciplinari; la pubblicità informativa - specializzazioni, titoli professionali, compensi - è libera. Con la legge di stabilità (legge 83) si è consentita la costituzione di società professionali, anche di capitali, senza escludere apporti da parte di soci finanziatori non iscritti all'Ordine. Non si prevede alcun limite nella partecipazione, anche se l'attività professionale è riservata agli iscritti all'Albo. Un regolamento deve disciplinare, nel dettaglio, le società. Così come con regolamento devono essere riformati gli ordinamenti professionali. C'è tempo fino al 12 agosto. Su questi capitoli è impegnato il ministero della Giustizia e, per alcuni aspetti, è presumibile la collaborazione dello Sviluppo economico. Gli Ordini, attraverso il Cup - il Comitato che ne rappresenta una buona parte - chiedono di essere ascoltati e si dichiarano pronti a una riforma che ammoderni la struttura. Gli avvocati sollecitano un cambio di passo e convocano per il 14 gennaio l'assemblea plenaria delle componenti dell'avvocatura per preparare una mobilitazione contro il governo.
(Fonte: Il Sole 24 Ore 05-01-2012)
 
LAUREE. ATTENUARE IL VALORE LEGALE DELLE MAGISTRALI PDF Stampa E-mail
Non è la prima volta che economisti illustri (Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera del 2 gennaio scorso)  propongono l'abolizione del valore legale della laurea come rimedio ai mali dell'università. È molto probabile che, anche questa volta, il loro appello resterà inascoltato. Le scuse per non far nulla abbondano: prima di tutto non è possibile abolire il valore legale delle lauree che danno accesso alle professioni regolate dall'Unione europea, come le professioni sanitarie e quella di architetto. Inoltre l'abolizione del valore legale delle lauree creerebbe il caos nel sistema di reclutamento degli insegnanti, dei magistrati e in generale degli impiegati pubblici. Infatti lo slogan massimalista che invoca l'abolizione del valore legale di tutte le lauree ha forse favorito l'effetto opposto: il valore legale dei titoli accademici si è rafforzato negli ultimi decenni, a partire dalla leggina che negli anni Novanta ha riservato la professione di ragioniere solo a chi possedeva un diploma universitario. Con l'entrata in vigore della riforma del 3+2, gli ordini professionali sono riusciti a riservare il pieno accesso alle professioni solo ai titolari della laurea di secondo livello (laurea magistrale) che si ottiene con un percorso universitario che raramente dura meno di sei anni. Agguerrite corporazioni di docenti universitari che temevano di perdere studenti, sono riuscite a imporre una formazione universitaria di almeno sei anni per l'accesso all'insegnamento nella scuola secondaria. È stato così capovolto il disegno originario della riforma, che prevedeva che solo una minoranza dei laureati di primo livello proseguisse gli studi. Piuttosto che invocare una generica abolizione del valore legale delle lauree, conviene allora indicare un percorso concreto per attenuare il valore legale delle lauree magistrali, consentendo ai laureati di primo livello di accedere agli impieghi e alle professioni (non regolate in sede europea) per le quali è necessaria una laurea. Erodere il valore legale della laurea magistrale significa non solo consentire ai giovani di entrare con almeno due anni di anticipo nel mondo del lavoro, significa anche che i corsi di laurea magistrale che non forniscono un valore aggiunto fruibile per studi ulteriori o nelle professioni e negli impieghi, sarebbero costretti a chiudere, con risparmio di risorse. Ne seguirebbe dunque anche un minimo di "competizione e merito" tra le sedi universitarie.
(Fonte: A. Figà Talamanca, Il Riformista 0401-2012)
 
IDEE PER RILANCIARE L’ECCELLENZA DA UN GRUPPO DI HUMBOLDTIANI PDF Stampa E-mail
“Abbiamo presentato una lettera aperta al Ministro Profumo, al Premier Monti, e al Presidente Napolitano su alcune idee per rilanciare l’eccellenza (http://imechanica.org/node/11626), e anche permettere strategie innovative nel reclutamento, anche per permettere alle Università meno “virtuose” di competere con le “Virtuose”, in modo più rapido e strategico, come succede in molti Paesi occidentali, come in UK. Nonostante i tagli, che sono forti anche in UK, infatti, alcune Università stanno reclutando in modo aggressivo, proprio per piazzarsi meglio nei futuri cicli di valutazione. Da noi, per una serie di motivi questo meccanismo non è attualmente funzionante perlomeno non in tempi rapidi e con modi trasparenti e ben definiti, a meno di non procedere a qualcuna delle idee descritte al link del blog di Harvard http://imechanica.org/node/11626. Il ministro Profumo ha dato conferma ricezione della lettera a Lui spedita in data 26/12/2011, rispondendo ai firmatari con i migliori auguri per il 2012. Saremmo grati di una Vs. partecipazione al dibattito, sia sul blog di cui sopra, sia sul google group degli Humboldtiani, i cui riferimenti si trovano sempre al link di cui sopra”.
(Fonte: M. Ciavarella,  poliba.academia.edu 24-12-2011)
 
MANCA L’INTERNAZIONALITA’ PDF Stampa E-mail
Quello che manca all’università italiana è l’internazionalità. È impensabile che un laureato, specialmente nelle discipline scientifiche, termini la sua carriera senza aver effettuato un periodo di studio all’estero e senza conoscere lingue straniere fondamentali per interagire con la comunità internazionale del suo settore. Bisognerebbe mettere a disposizione degli studenti borse di studio per fare stage in università straniere. È vero, esistono alcuni progetti finanziati dall’Unione Europea, come l'Erasmus o Leonardo, ma non sono sufficienti. (Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/ 01-01-2012)
 
PARERE SULLA VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA DELL'ALTA FORMAZIONE E SPECIALIZZAZIONE ARTISTICA E MUSICALE APPROVATO DAL CUN PDF Stampa E-mail
Nel corso della riunione del Consiglio Universitario Nazionale del 13 e 14 dicembre è stato approvato il parere relativo al disegno di legge sulla “Valorizzazione del sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale”.
 
SEI COLLABORATORI UNDER 40 E DOTTORI DI RICERCA RICHIESTI DAL MIUR PDF Stampa E-mail
Per la prima volta un ministro per selezionare i propri stretti e diretti collaboratori ricorre a un avviso di selezione e a una valutazione comparativa dei loro curricula. Under 40 e in possesso di dottorato di ricerca: è questo l’identikit dei sei collaboratori richiesti dal MIUR. Pur trattandosi di incarichi fiduciari, per la prima volta il ministro Francesco Profumo ha deciso, infatti, di indire una selezione con avviso pubblico, in seguito alla quale saranno valutari i curriculum per individuare le persone più preparate e competenti nel merito delle quattro aree tematiche individuate. In particolare, i profili ricercati da Profumo riguardano esperti nel settore dei nuovi media, per individuare nuove forme di comunicazione tra cittadini e all’interno di comunità allargate; e-government, per modelli di governo aperto e “dematerializzato” nelle organizzazioni pubbliche in processi decisionali e di servizio; open data, ovvero semplificazione e trasparenza della pubblica amministrazione e accesso libero ai dati; social innovation, città intelligenti, modelli di coesione sociali. I candidati dovranno essere in possesso di un curriculum di studi pertinente, aver conseguito un dottorato di ricerca in materie attinenti e avere meno di 40 anni. C’è tempo fino al 15 gennaio 2012 per  inviare il curriculum vitae all’indirizzo candidature.gab@istruzione.it, insieme a 10 righe che illustrino la motivazione personale (il bando è scaricabile dal sito del MIUR). (Fonte: C. Ferro, università.it 03-01-2012)
 
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