Home 2012 10 Gennaio
10 Gennaio
IL DOTTORATO. NE SCRIVE L’ECONOMIST PDF Stampa E-mail
Il dottorato è una qualificazione accademica o una formazione almeno per certi versi professionalizzante? Sulla questione si dibatte all’estero e anche in Italia, dove si tenta di agganciare i dottorati al mondo delle aziende. Un fenomeno sul quale bisognerebbe riflettere con cura. Lo dimostra questo lungo articolo apparso su The Economist.
(Fonte: roars 02-01-2012)
 
ISRAELE: 95 MILIONI DI EURO PER CREARE CENTRI DI RICERCA D’ECCELLENZA PDF Stampa E-mail
Con l'adozione del programma I-CORE (Israeli Centers of Research Excellence), il governo dello Stato d'Israele ha stabilito la creazione di 30 centri accademici d'eccellenza in un periodo massimo di cinque anni. Questa è la risposta al brain drain che ha colpito Israele negli ultimi dieci anni, un fenomeno che ha portato più di 1.500 scienziati e ricercatori israeliani a lasciare le università e i centri di ricerca del loro paese per andare all'estero, in particolare negli USA. Gli obiettivi principali del programma sono: far diventare Israele leader mondiale nella ricerca scientifica; far rientrare le eccellenze che lavorano all'estero; realizzare e migliorare le infrastrutture dedicate alla ricerca nelle università; incoraggiare la collaborazione fra istituti d'istruzione superiore nel campo della ricerca. Il budget totale messo a disposizione dal governo per il programma I-CORE è pari a 450 milioni di shekels israeliani (circa 95 milioni di euro).
(Fonte: D. Gentilozzi, universitas 29-12-2011)
 
GERMANIA: PROSPETTIVE DI LAVORO PER I GIOVANI LAUREATI PDF Stampa E-mail
Secondo una ricerca dell'HIS-HF, agenzia di statistiche dell'istruzione superiore, in Germania la disoccupazione tra i laureati a un anno dal conseguimento del titolo è al 4%, inferiore al tasso medio nazionale del 5,9%. L'indagine - condotta nel 2009 tra più di 10.000 laureati - evidenzia che mentre il 4% degli studenti in possesso del tradizionale Diplom, Magister o Staatsexamen conseguito in un ateneo o in una Fachhochschule non ha ancora trovato lavoro dopo un anno, i laureati di primo livello hanno un tasso di disoccupazione del 2% se provenienti dall'università o del 3% se dalle Fachhochschule. Emerge la prevalenza di coloro che a un anno dalla laurea hanno proseguito gli studi, solitamente con un master (il 77% dei laureati di primo livello e il 53% dei diplomati a una Fachhochschule).
(Fonte: E. Cersosimo, universitas 09-01-2012)
 
STUDENTI EUROPEI IN MOBILITÀ. TRE GUIDE UTILI PDF Stampa E-mail
Negli ultimi quattro mesi del 2011 sono state pubblicate tre guide in grado di consentire la diffusione ad ampio raggio delle informazioni indispensabili per favorire la mobilità dell'apprendimento. Move in Europe - Your rights as a mobile student: A Guide for the Rights of Mobile Students in the European Union, pubblicata nell'ambito del programma Youth on the move, si concentra sulla mobilità universitaria e dell'istruzione professionale, evidenziando chiaramente in 4 capitoli dettagliati (Learn, Volunteer, Study e Work) gli ostacoli che possono frapporsi alla mobilità e gli aspetti normativi del Paese ospite e di quello d'origine, correlati all'accesso, al finanziamento degli studi e al riconoscimento dei titoli di studio conseguiti. Si rivolge più espressamente agli studenti Erasmus il Successful Recognition Student Guidebook: Problems of Recognition in Making Erasmus, pubblicato, con il supporto della Commissione UE, dall'Erasmus Student Network - ESN, una delle più importanti organizzazioni studentesche europee. Almeno un quinto dei 200.000 studenti che annualmente beneficiano di Erasmus non ricevono sufficienti informazioni sui diritti e sulle obbligazioni degli scambi studenteschi, per poi imbattersi in estenuanti procedure burocratiche senza ottenere il dovuto riconoscimento accademico. La Guida è un breve compendio, che fornisce informazioni anche su Erasmus Mundus e Erasmus for Young Entrepreneurs e analizza le procedure step by step da rispettare prima, durante e dopo il periodo di mobilità. Terza guida è il Vademecum dello Studente Erasmus: Europe-trotter del sapere, realizzato dall'Agenzia Nazionale LLP/Erasmus in collaborazione con il MIUR, che fornisce dettagliate informazioni agli studenti italiani allo scopo di facilitare l'esperienza Erasmus nelle sue varie fasi, sia che si tratti di mobilità a fini di studio o di tirocinio presso imprese e centri di formazione e di ricerca.
 
FRANCE. AUTONOMIE DES UNIVERSITES: LA RIGUEUR GACHE LA FETE PDF Stampa E-mail
Compte tenu des crispations suscitées en France par la réforme de l'autonomie des universités, le constat peut paraître extravagant. Pourtant, l'Association européenne des universités le dit sans ambages, dans un rapport publié en novembre 2011 : les universités françaises ne sont pas très autonomes si on les compare avec leurs homologues en Europe. L'association, qui a examiné en 2010 la situation de 26 pays (28 systèmes universitaires), a établi quatre classements thématiques. A chaque fois, la France fait piètre figure. Pour ce qui est de la liberté de s'organiser, les universités françaises sont 16e (59 % d'autonomie). Pour les finances, la France est 22e (45 %) ; pour les ressources humaines, 27e (43 %) ; pour la pédagogie, 28e (37 %).Le président de la République pouvait espérer un aboutissement plus éclatant pour l'une des réformes phares de son quinquennat. Tandis qu'au 1er janvier 2012, à quelques semaines du premier tour de l'élection présidentielle, 80 des 83 universités françaises seront autonomes, les déboires budgétaires d'une poignée d'entre elles, fin 2011, ont un peu gâché la fête. Les opposants à la réforme n'ont pas manqué de souligner qu'ils " l'avaient bien dit ".Il n'en reste pas moins que la réforme arrive à son terme, conformément au calendrier fixé en 2007. Le 1er janvier, huit nouvelles universités rejoignent le peloton des établissements " libres ". Elles bénéficieront des modalités prévues par la loi libertés et responsabilités des universités (LRU), portée par la ministre de l'enseignement supérieur d'alors, Valérie Pécresse : gouvernance resserrée autour du président, gestion autonome de la masse salariale et des ressources humaines, voire du patrimoine immobilier.
Articolo esteso.
(Fonte : Le Monde 31-12-2011)
 
UNIBO. NELLA “GRANDE GUIDA UNIVERSITÀ 2011-2012” DI CENSIS- REPUBBLICA L’ALMA MATER SI RICONFERMA AL PRIMO POSTO PDF Stampa E-mail
Giunge al suo dodicesimo appuntamento, la classifica stilata da Censis-Repubblica su quali siano le migliori Università italiane. Pubblicata nella “Grande Guida Università 2011-2012”, offre ogni anno dal 1999 una visione generale delle Facoltà e degli Atenei italiani, fornendo una valutazione sempre aggiornata sull’offerta formativa nostrana. La classifica 2011/2012 delle Università Italiane pubbliche è elaborata dal Censis in riferimento all'anno accademico 2009/2010, sulla base dei seguenti indicatori: Servizi (punti 20), Borse ( punti 20), Strutture (punti 30), Web (punti 15) , Internazionalizzazione (punti 15). I voti, in base agli indicatori, vanno da 66 a 110. Quali sono però i criteri di questa valutazione? Innanzitutto gli Atenei vengono suddivisi in base alla tipologia e al numero di iscritti: mega, grandi, medi e piccoli sono appunto le definizioni attribuite dal Censis. Si stila poi una classifica che tiene in considerazione i cosiddetti cinque paramenti indicatori indicati sopra. Sulla base di questi cinque parametri vengono, infatti, effettuate le votazioni che autoritariamente dichiarano quale sia il miglior Ateneo del reame. I risultati di quest’anno non sono tanto diversi da quelli degli anni precedenti. L’Università di Bologna si riconferma al primo posto, strettamente tallonata dalle Università di Padova e Torino. L’elenco scorre passando da Udine a Ferrara, da Trieste a Trento. È quindi un dato di fatto più che una supposizione, che le prime della classe siano Università del nord, o più precisamente del nord-est. Il meridione fa solo qualche sporadica comparsa in Calabria e in Basilicata. (Fonte: www.censisguida.it)
 
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