Home 2012 20 Febbraio RICERCA. LA VALUTAZIONE IN CAMPO GIURIDICO
RICERCA. LA VALUTAZIONE IN CAMPO GIURIDICO PDF Stampa E-mail

L’articolo di Stefania Carnevale “Indicatori bibliometrici e valutazione della ricerca in campo giuridico: qualche spunto per un dibattito da avviare” pubblicato su questo sito propone interessanti questioni che meritano di essere approfondite. Prendendo quindi spunto dall’articolo, mi soffermerò su cosa consiste la ricerca in campo giuridico e come può essere valutata, e com’è organizzata la comunità scientifica dei giuristi. Al termine dell’estesa trattazione di questi argomenti, l’autore conclude che sarebbe opportuno che il GEV dell’Area 12 “Scienze giuridiche” elabori una definizione operativa di ricerca scientifica in campo giuridico: il Manuale di Frascati non fornisce sufficienti specificazioni ed esempi al riguardo. Secondariamente, rimanendo nel contesto del Manuale di Frascati, il lavoro del giurista può essere catalogato da un lato come ricerca di base (disputa, speculazione) e dall’altro come progettazione (dunque come attività creativa che esula dalla ricerca). La definizione di R&S nel campo giuridico appare quanto mai necessaria visto che, da quanto risulta, il GEV dell’Area 12 è orientato a non fare ricorso allo strumento bibliometrico ma a procedere nella valutazione impiegando esclusivamente il giudizio dei pari.
La valutazione della ricerca nel campo giuridico richiede un’attenta caratterizzazione delle attività e degli output e deve tener conto del contesto sociale in cui tale ricerca si sviluppa. Nel caso dei giuristi la natura specifica del lavoro e il sistema organizzativo di tipo “verticale”, opposto a quello più “orizzontale” di altre comunità scientifiche, fanno sì che il documento scritto a firma singola, in primis la monografia, sia più significativo di altre espressioni della creatività proprio perché l’individuo non si “confonde” con un gruppo di ricerca.
(Fonte: G. Sirilli, http://www.roars.it 06-02-2012)