Home 2012 18 Marzo STUDENTI. SOSTEGNO FINANZIARIO AGLI STUDI UNIVERSITARI
STUDENTI. SOSTEGNO FINANZIARIO AGLI STUDI UNIVERSITARI PDF Stampa E-mail

L'Ocse, in un recente approfondimento dedicato al tema del finanziamento degli studi universitari dell'Education Indicators in Focus di febbraio, sostiene che nei Paesi Ocse dove esiste un sistema di sostegno finanziario agli studi universitari dei giovani, il tasso di accesso all'università è più alto.  I sistemi misti che propongono un rimborso pubblico per le spese sostenute per gli studi insieme all'accesso al credito finalizzato allo studio sembrano quelli più efficaci. Per accedere all'università gli studenti oltre all'onere dello studio, si sa, devono accollarsi anche quello delle spese che servono a coprire i costi dell'acquisto di libri e sussidi, della partecipazione alle lezioni, dell'affitto delle stanze e altre spese cui vanno incontro i giovani che vogliano frequentare l'università, soprattutto se fuori sede. Ci sono paesi dove il sistema fiscale è tradizionalmente sovradimensionato, come in Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, in cui gli studenti non pagano quasi nulla per l'accesso all'università a fronte però di un livello di prelievo fiscale più alto per i cittadini. In altri contesti gli studenti hanno accesso a tutta una serie di supporti finanziari per affrontare le spese degli studi universitari, come negli Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Olanda. Qui si va dai rimborsi per le spese sostenute per studiare ai prestiti cui si può accedere grazie alla presenza di fornitori di credito ai privati. I paesi dove sono più diffusi i sistemi finanziari di sostegno allo studio presentano le medie di accesso all'università più alte di quelle dei paesi dove sono più alte le rette da pagare. In Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, quattro dei Paesi con le medie di accesso all'università più alte, più del 55% degli studenti può contare su fondi pubblici o sostegni da parte dello Stato.
I ricercatori hanno concluso che dove vigono prestiti o rimborsi sono favoriti l'accesso e l'equità educativa, oltre che il ritorno sociale in termini di crescita dei livelli del capitale umano. Paesi come Nuova Zelanda e Australia hanno adottato il sistema misto di prestiti e rimborsi, attenuando il carico delle rette universitarie e incoraggiando l'iscrizione degli studenti più svantaggiati. In altre realtà, come in Austria, Belgio, Francia o anche in Italia gli studenti pagano poco per l'accesso accademico ma hanno anche poca possibilità di contare su sostegni finanziari, rimborsi o credito, che interessa soprattutto le spese extra all'iscrizione. Il nostro Paese figura fra quelli con i livelli di accesso agli studi universitari più bassi della media Ocse e anche del G20.
(Fonte: G. Bardi, ItaliaOggi 13-03-2012)