Home 2012 12 Settembre ISTRUZIONE. SCARSA ATTENZIONE DALLA POLITICA
ISTRUZIONE. SCARSA ATTENZIONE DALLA POLITICA PDF Stampa E-mail
Non pare che pur parlando di crescita, ma finora privilegiando l'austerità, l'istruzione sia all'attenzione della classe politica e delle istituzioni. Ciò è particolarmente grave se si considera che il risultato delle politiche di rigore, che tolgono ogni spazio a efficaci investimenti sull'istruzione, crea all'interno del Paese un incremento inarrestabile delle disuguaglianze, come già aveva paventato il grande illuminista Condorcet, quando nelle sue "Memorie sull'istruzione pubblica" sottolineava che per risolvere le ineguaglianze create dalla libertà dei commerci (diremmo ora dalla globalizzazione e dal capitalismo finanziario), l'uguaglianza dovesse essere nella parità dell'istruzione dei cittadini. Non diversa eco gli faceva allora Adam Smith, e oggi per citare i più recenti, Joseph Stiglitz, nel suo ultimo libro "The price of inequality", piuttosto che Amartya Sen, che pone l'istruzione alla base della giustizia sociale e della libera partecipazione alla vita politica dei cittadini. Tutto sembra far propendere per l'icastico inizio della prima Memoria di Condorcet: «L'istruction publique est un devoir de la société à l'égard des citoyens». Questo fondamentale e irrinunciabile principio è stato ripreso dalle più recenti teorie della giustizia, da John Rawls a Ronald Dworkin. I problemi indubbi dell'economia, le cui regole eteronome sono dettate dall'esterno, non dovrebbero mai avere il sopravvento sui diritti umani fondamentali, tra i quali quelli, secondo la classificazione di Norberto Bobbio, di seconda generazione, dove primeggia il diritto all'istruzione, che segna il passaggio della priorità dei doveri dei sudditi alla priorità dei diritti dei cittadini: ciò che costituisce un ovvio ammonimento per chi governa.
(Fonte: G. Rossi, IlSole24Ore 19-08-2012)