Home 2012 12 Settembre FINANZIAMENTI. TAGLI ANCHE A UNIVERSITÀ DI PRESTIGIO INTERNAZIONALE
FINANZIAMENTI. TAGLI ANCHE A UNIVERSITÀ DI PRESTIGIO INTERNAZIONALE PDF Stampa E-mail

L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), i cui ricercatori hanno giocato un ruolo fondamentale nella scoperta del bosone di Higgs, stava per subire un drastico taglio del budget. Il taglio, grazie alla risonanza che ne è stata data dalla stampa, e al provvidenziale intervento del Presidente della Repubblica, è stato momentaneamente sospeso, pur rimanendo minaccioso all'orizzonte. La spending review tuttavia si appresta a colpire con altrettanta cieca determinazione alcuni dei più prestigiosi istituti universitari italiani, quali la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, e i Politecnici di Milano e Torino. Anzi per questi istituti, come del resto per l'Infn, il taglio di bilancio sarà ancora più severo che in altri casi.
Viene naturalmente da chiedersi come mai proprio le istituzioni che godono di maggior prestigio internazionale, che attirano i migliori ricercatori e docenti dall'Italia e dall'estero, i cui studenti, selezionati e formati con particolare rigore trovano posto nei migliori istituti di ricerca di tutto il mondo, siano considerate sconsideratamente "spendaccione" e meritevoli pertanto di un drastico taglio dei fondi del Ministero, anzi di tagli maggiori della media delle università ed enti di ricerca. Le università migliori, avendo una maggiore capacità di attrazione di fondi sia dall'Unione Europea sia da privati, aiutano il sistema pubblico con un'iniezione nel sistema di risorse esterne sia per il personale sia per le strutture di ricerca. Naturalmente spendono i fondi che sono riusciti a procacciarsi all'esterno per la ricerca, ma dal famigerato codice utilizzato risulta solo la spesa e non la sorgente dei fondi e quindi risulteranno tanto più spendaccione, quanto più investiranno in laboratori sperimentali, strumentazione e nelle spese relative. Risultato paradossale: i tagli maggiori saranno applicati, com’è facile verificare, proprio a quegli istituti che hanno basso costo di personale, maggiore attrattività di fondi esterni per la ricerca, maggiori investimenti in infrastrutture.
(Fonte: M. C. Carrozza e G. Martinelli, IlSole24Ore 07-09-2012)