Home 2012 8 Ottobre
8 Ottobre
STUDENTI. UN’UNICA GRADUATORIA NAZIONALE NEI CONCORSI PER L’ACCESSO AI CORSI A NUMERO CHIUSO PDF Stampa E-mail
Il concorso per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso è uguale in tutte le sedi, ma la graduatoria è fatta sede per sede, il che significa che le soglie nei punteggi al di sopra delle quali si è ammessi sono diverse da sede a sede. Come l’anno scorso abbiamo analizzato quanti studenti sono stati esclusi pur avendo un punteggio superiore a studenti ammessi in altre sedi. Si noti che da quest’anno le graduatorie nei test per le facoltà di Medicina e Chirurgia sono stilate a livello di 12 grandi macroaree nelle quali sono raggruppate le principali università della zona, anziché a livello di ateneo. Ad esempio gli studenti che hanno fatto domanda per le università Bicocca e Statale di Milano sono stati messi nella stessa graduatoria degli studenti che hanno fatto domanda a Varese; Napoli Federico II e Napoli Seconda Università sono state inserite nello stesso gruppo dell’Università di Salerno. E cosi via. Purtroppo questo piccolo aggiustamento non sembra avere ridotto in modo significativo lo spreco di capitale umano. Anche quest’anno 1267 aspiranti medici (circa il 14% del totale) sono stati esclusi pur avendo punteggi superiori a chi è stato ammesso altrove. L’anno scorso erano 1320 (il 16% del totale). Per bloccare lo spreco ci vuole una vera riforma che istituisca un’unica graduatoria nazionale.
(Fonte: T. Boeri, lavoce.info 18-09-2012)

 
STUDENTI. FAR PAGARE CHI SE LO PUÒ PERMETTERE PDF Stampa E-mail
Uno studente universitario costa circa 4.500 euro l'anno. Le famiglie ne pagano solo una parte; il resto lo paga il contribuente. Perché non dare borse di studio ai meritevoli meno abbienti e far pagare chi se lo può permettere il vero costo degli studi? Così facendo si aumenterebbe anche la domanda di qualità da parte degli studenti e delle loro famiglie. E si sarebbe meno disposti ad accettare professori che non fanno il loro dovere. Un passo nella direzione giusta è stato fatto alzando le tasse universitarie dei fuori corso, ma anche qui non basta. Insomma, il nostro Stato sociale si è trasformato in una macchina che tassa le classi medio-alte e fornisce servizi non solo ai meno abbienti (com'è giusto che sia) ma anche alle stesse classi a reddito medio-alto. Questo giro di conto, con aliquote alte, scoraggia il lavoro e la produzione. Non solo, ma gli evasori ne traggono vantaggio; infatti, beneficiano dei servizi pubblici gratuiti o quasi senza pagare le imposte.
(Fonte: A. Alesina e F. Giavazzi, Corsera 23-09-2012)
 
STUDENTI. NUMERO CHIUSO A MEDICINA PDF Stampa E-mail
A proposito del numero chiuso alla Facoltà di Medicina, l'abbuffata degli anni 70 con le iscrizioni aperte ha creato una quantità di frustrati e delusi, i quali anche in epoca recentissima, se pure non hanno abbandonato nel corso di studi, hanno atteso anche cinque e più anni a trovare uno straccio di lavoro più o meno retribuito. Si vuole tornare a quella situazione? A mio modesto parere il numero chiuso va mantenuto pur con opportunità di ricalibrarlo almeno ogni quinquennio sulla base delle reali capacità di formazione adeguata offerte dalle Università e delle previsioni di bisogno di medici a scadenza medio-lunga. Si può discutere sulle modalità di contingentamento e sul tipo di test di ammissione (quelli attuali non sembrano certo rispecchiare la cultura media con cui escono i nostri ragazzi dall'esame di maturità), ma appare di gran lunga preferibile togliere illusioni a diciottenni che possono scegliere altri orientamenti senza grossi traumi piuttosto che esporli a quasi certe disillusioni quando avranno 25-26 anni.
(Fonte: L. Giraldi, Avvenire 25-09-2012)
 
CORSI IN INGLESE. AUMENTA L’OFFERTA FORMATIVA PDF Stampa E-mail
Numerosi atenei stanno avviando iniziative ad hoc per favorire le iscrizioni di studenti stranieri. Fatti cento gli iscritti alle università italiane, appena 3,3 arrivano dall’estero. Un dato che ci colloca in coda alla classifica dei Paesi Ocse, in cui primeggia la Nuova Zelanda (26,5% di iscritti stranieri alle università locali), seguita dall’Australia (24,4%) e dalla Svizzera (21,2%). La media europea (7,7%) è sensibilmente più bassa, ma comunque su valori più che doppi rispetto all’Italia. “Le motivazioni che possono spingere uno studente straniero a scegliere una scuola italiana sono essenzialmente tre: la qualità dell’offerta formativa, le connessioni dei corsi con il mondo del lavoro e la presenza di grandi ricchezze artistiche e culturali nel Paese”, spiega Paolo Boccardelli, executive dean for International programs della Luiss Business School. La Luiss Business School ha avviato una decina di master in lingua inglese. “Siamo ormai a circa il 50% del totale corsi post-laurea, un’incidenza destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni”. La decisione presa dal Politecnico di Milano ha fatto borbottare i puristi della lingua di Dante, che in varie occasioni sono stati impegnati in un ampio dibattito sull’annosa questione, ma ha anche aperto una nuova strada: dall’anno accademico 2014/2015 l’intera offerta formativa magistrale (bienni specialistici e dottorati) sarà in lingua inglese.
L’Università Ca’ Foscari di Venezia, che partecipa a fiere internazionali (puntando la sua attenzione soprattutto sui mercati emergenti come Cina e Basile), negli ultimi anni ha visto crescere sensibilmente gli stranieri iscritti, accolti con una “welcome guide” per aiutarli a conoscere l’ateneo e le informazioni utili per restare in Italia. In Bocconi i programmi in lingua straniera sono una realtà ormai consolidata, come racconta Francesco Saita, Dean della Graduate School dell’ateneo milanese. “Puntiamo molto anche sull’internazionalizzazione della faculty: negli ultimi due anni sono entrati nell’organico dell’Università numerosi professori ordinari o associati reclutati da università straniere europee e americane”, aggiunge Saita. “Le operazioni di comunicazione e marketing dell’offerta formativa sono utili”, riflette il prorettore per le Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna, Carla Salvaterra, “ma è fondamentale, in quanto istituzioni pubbliche, concentrarsi su percorsi di qualità. Ospitare migliaia di studenti internazionali significa anche organizzare servizi di qualità, dall’assistenza all’immigrazione, alle attività culturali”. La Liuc-Università Cattaneo di Castellanza propone un percorso di laurea magistrale in International Business Management con due anni interamente in lingua inglese. Infine, all’Università di Pisa ci sono otto corsi di laurea magistrale in inglese, cinque dei quali nuovi e sei ad accesso libero, divisi tra le aree ingegneria, informatica ed economia. L’intero mondo accademico italiano, in sostanza, si sta muovendo.
(Fonte: L. Dell’Olio, repubblica.it/economia/affari-e-finanza 01-10-2012)
 
WEB INDEX E DECRETO CRESCITA PDF Stampa E-mail
Il grado di sviluppo di Internet e i sui riflessi sull'economia e sulla vita politica e sociale di un campione di sessanta paesi sviluppati e in via di sviluppo sono espressi dal Web Index. Nel recente rapporto diffuso dalla World Wide Web Foundation, in cui è elaborato il Web Index che esprime sinteticamente il grado di sviluppo del web e i sui riflessi sull’economia e sulla vita politica e sociale di un campione di sessanta paesi sviluppati e in via di sviluppo, emerge come il nostro paese si attesti al ventitreesimo posto, contro la quattordicesima posizione della Francia, sedicesima della Germania e diciottesima della Spagna. L’Italia è il penultimo tra i paesi del continente europeo considerati (la Russia si attesta al trentunesimo posto); paesi come il Cile, il Qatar e il Messico ci precedono in questa graduatoria. Scendendo nel dettaglio delle componenti del Web Index, è utile considerare l’indicatore che sintetizza i riflessi economici del web. Rispetto a questo indice che riassume la rilevanza del web per l’economia, la posizione dell’Italia è ancora più arretrata: trentottesimo posto. Se lo si mette in relazione con il Pil pro-capite si osserva che nel nostro paese il web ha un impatto economico più equiparabile a quello dei paesi in via di sviluppo piuttosto che a quello dei paesi avanzati. Si può inoltre rilevare come tra il reddito pro-capite e l’indice d’impatto economico del web vi sia una relazione positiva (correlazione dell’80 per cento) sia nei paesi avanzati che soprattutto in quelli in via di sviluppo.
Nel Decreto Legge “Misure urgenti per l’innovazione e la crescita: agenda digitale e startup” varato il 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri si provvede in merito a infrastrutture e servizi digitali, creazione di nuove imprese innovative (startup), strumenti fiscali per agevolare la realizzazione di opere infrastrutturali con capitali privati, attrazione degli investimenti esteri in Italia, interventi di liberalizzazione in particolare in campo assicurativo sulla responsabilità civile auto. Le norme Decreto Crescita puntano, in modo ambizioso, a fare del nostro Paese un luogo nel quale l’innovazione rappresenti un fattore strutturale di crescita sostenibile e di rafforzamento della competitività delle imprese. Sono recepiti nel nostro ordinamento i principi dell’Agenda Digitale Europea. L’Italia si dota in questo modo di uno strumento normativo che costituirà un’efficace leva per la crescita occupazionale, di maggiore produttività e competitività, ma anche di risparmio e coesione sociale, spinta strutturale per la realizzazione delle strategie, delle politiche e dei servizi d’infrastrutturazione e innovazione tecnologica dell’intero Paese.
Nel quadro dei Servizi e innovazioni per favorire l’Istruzione digitale sarà istituito dall’a.a. 2013-14 un Fascicolo elettronico per gli studenti universitari e si provvede alla semplificazione di procedure in materia di università (art. 10). Il fascicolo elettronico dello studente è uno strumento che, raccogliendo tutti i documenti, gli atti e i dati relativi al percorso di studi, consentirà la gestione informatizzata dell’intera carriera universitaria. Viene inoltre fortemente favorita la dematerializzazione dei flussi informativi tra gli atenei, facilitando e semplificando la mobilità degli studenti.
(Fonti: lavoce.info 02-10-2012; Corriere della Sera  04-10-2012)
 
ROUTES TOWARDS SUSTAINABILITY: RETE DI ECCELLENZA TRA ATENEI PDF Stampa E-mail
L’Università di Ferrara, avendo formalmente posto la sostenibilità come colonna portante del suo operare, ha costituito ROUTES towards sustainability: una rete di eccellenza tra atenei distintisi per l’impegno e le competenze in tema di sostenibilità. La Rete ha carattere fortemente internazionale e interdisciplinare, favorisce cioè il confronto a livello planetario tra scienze naturali e scienze umane, nella ricerca come nella didattica di eccellenza. A essa prendono parte università africane, asiatiche, europee e sudamericane, impegnate a realizzare progetti di ricerca comuni, capaci di generare punti di vista innovativi e di promuoverli nel dialogo sociale, nella formazione universitaria e in quella postuniversitaria. ROUTES towards sustainability sarà presentata a Ferrara nel corso d’iniziative cui parteciperanno tutte gli atenei partner. In particolare, il 30 ottobre dalle ore 9,30, a Palazzo Tassoni, via Ghiara n. 36, si terrà un simposio internazionale dedicato a “la sostenibilità e le università dopo Rio”, mentre i rappresentanti delle Università coinvolte prenderanno parte all’inaugurazione del 622° anno accademico, che si terrà il giorno successivo dalle ore 10 al Teatro Comunale di Ferrara, Corso Martiri della Libertà n. 5, alla presenza del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane.
(Fonte: A. Somma, unife.it 02-10-2012)
 
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