Home 2012 29 Ottobre RECLUTAMENTO. LE PREVISIONI DEL PRESIDENTE DELLA CRUI
RECLUTAMENTO. LE PREVISIONI DEL PRESIDENTE DELLA CRUI PDF Stampa E-mail

Come valuta la capacità del sistema di assorbire i futuri abilitati? Pensa che la derogabilità delle mediane potrà influire sul numero di abilitati?
Questa è una domanda difficile, che esige due ordini di risposte. Provo a distinguere. Assorbimento: c’è poco da illudersi. Il turnover al 20% fino al 2014 (la CRUI aveva chiesto con forza che fosse alzato almeno al 40%) lascia pochissimo spazio, specie ai concorsi di ordinario, nonostante la ‘liberalizzazione’ delle quote per via dell’art. 4 del D.lg. 49/12. Ma, attenzione, il piano straordinario per gli associati finisce nel 2013. Dunque anche per le seconde fasce si porrà presto il problema. E se l’FFO cala davvero nel 2013 per circa il -14% rispetto all’anno 2009, non so davvero dove andremo a finire. Siamo riusciti (quanti se ne sono accorti?) a bloccare due ‘tagli’ nella ‘spending review’: quello dei famosi 200 mln di euro nella bozza di luglio del D.L. 95/12 e quello del commissario Bondi sui 170mln sottratti alle Università presunte spendaccione. Ci stiamo battendo per rifinanziare di almeno +400 mln di euro il sistema e il diritto allo studio. Una guerra nella quale non vorremmo sentirci soli. Insomma: le condizioni sono tragiche e l’assorbimento, specie dal 2013 in poi, sarà un vero problema.
Le stime sul possibile numero di abilitati dopo la prima tornata sono in ogni caso molto elevate. Considerato che i posti di ricercatore sono ormai esclusivamente a tempo determinato, vi è il rischio che si restringano ulteriormente gli spazi per i più giovani?
Direi che il rischio maggiore è un ‘tappo’ dopo il ricercatore a tempo determinato. Non può essere casuale che quasi nessuno a oggi ha bandito posti ex art. 24 c. 3 lettera b), cioè il ‘tenure-track’. Troppe le incertezze finanziarie. Come si fa a programmare una spesa di tre anni, se di anno in anno non si riesce a sapere a quanto ammonta l’FFO? Quando si sa è sempre a chiusura di bilancio e dopo l’ennesimo braccio di ferro col Governo di turno, giocato a colpi di annunci di ‘tagli’ e tentativi (nostri) di difesa, se non altro della mera sopravvivenza del sistema pubblico. Io dico: ve l’immaginate un’azienda che deve programmare le uscite (anche pluriennali) senza poter godere di una ragionevole previsione sulle entrate? Non esiste programmazione seria che superi l’anno in corso. Come possiamo ipotecare le carriere di qui a qualche anno?
(Fonte: redazione Roars 08-10-2012)