Home 2012 29 Ottobre
29 Ottobre
UK. L'UNIVERSITÀ DI CAMBRIDGE PIAZZA SUL MERCATO TITOLI PER 430 MILIONI DI EURO PDF Stampa E-mail
Cambridge, una delle università più prestigiose al mondo, con 800 anni di storia e "officina" di Nobel (l'ultimo assegnato pochi giorni fa allo scienziato John Gurdon per il suo studio sulle cellule staminali) ha venduto con successo i suoi primi bond. L'università britannica ha piazzato sul mercato titoli pari a un controvalore di 350 milioni di sterline - 434 milioni di euro, gli ordini avevano però raggiunto quota 1,5 miliardi. Il titolo avrà una durata di 40 anni e una rendita del 3,75%. Ovvero poco più - 0,6% - degli equivalenti titoli di Stato. Moody's ha d'altra parte certificato la solidità dell'investimento concedendo la tripla A ai Cambridge-bond. «Il momento è propizio: i tassi d'interesse sono ai minimi storici e ci permettono di finanziarci a un costo molto basso», ha commentato un portavoce dello storico ateneo britannico. La scelta di intraprendere la strada del mercato del debito non è usuale per le università europee a differenza di quanto succede più di frequente dall'altra parte dell'Atlantico, dove nomi di prestigio come Stanford e Columbia utilizzano regolarmente le emissioni obbligazionarie come fonte aggiuntiva di finanziamento a quelle istituzionali. In Europa, quest'anno soltanto un altro college britannico ha emesso bond, De Montfort University di Leicester.
(Fonte: Reuters 12-10-2012)
 
PAESI BASSI. ALL’UNIVERSITÀ DI TWENTE IL RECORD DEGLI SPIN OFF PDF Stampa E-mail
L’Università di Twente presenta la percentuale più alta dei Paesi Bassi per quel che riguarda la creazione di spin off. In 20 anni dall’università sono nate oltre 700 imprese. Molte sono state lanciate con il TOP Programme (Temporary Entrepreneurial Positions), che le ha aiutate sia dal punto di vista finanziario che di guida strategica nei primi anni di esistenza. A distanza di cinque anni dalla loro creazione, il 70% di queste imprese sopravvive, portando alla creazione di 10.000 posti di lavoro. Lo scopo esplicito di questa istituzione è riassunto nella frase “hi-tech with a human touch”, che spiega come in questo caso si voglia provare a legare aspetti riguardanti le cosiddette “hard sciences” ad altri più tradizionalmente connessi alle “social sciences”. È altresì importante menzionare il fatto che, a partire dagli anni Novanta, l’università ha subito una profonda trasformazione, che ha portato il “Governing Board” e i “Research Centres” ad acquistare sempre maggiore importanza, togliendola allo stesso tempo ai dipartimenti e ai professori, dando vita a un’organizzazione in stile nordamericano.
(Fonte: D. De Rosa, educationduepuntozero.it 16-10-2012)
 
SVIZZERA. LE NAZIONI DEGLI STUDENTI ISCRITTI IN SVIZZERA POTREBBERO PAGARE PARTE DEI COSTI PDF Stampa E-mail
In futuro, i paesi d'origine degli studenti stranieri iscritti negli atenei svizzeri potrebbero essere chiamati a sostenere finanziariamente parte dei costi causati dai loro universitari sul modello di quanto avviene tra cantoni. È quanto chiede la Conferenza dei rettori delle università svizzere (CRUS) in un documento che verrà divulgato questa settimana e i cui contenuti sono stati anticipati oggi dalla "NZZ am Sonntag". Frattanto, "primi colloqui esplorativi" sono stati avviati con la Germania, ha dichiarato al domenicale il Segretario di Stato per l'educazione e la ricerca Mauro Dell'Ambrogio, precisando tuttavia che Berlino non sembra aver fretta di concludere.
(Fonte: cdt.ch 21-10-2012)
 
GERMANIA. BOOM DI STUDENTI ALL’UNIVERSITÀ DI BERLINO PDF Stampa E-mail
Una portavoce della 'Freie Universitaet" (FU) di Berlino spiega che nel suo ateneo "la maggior parte degli studenti stranieri arriva da Polonia, Cina, Usa, Turchia e Italia". Il tutto in un Paese dove nella stragrande maggioranza dei 16 Laender le università sono completamente gratuite. Dalle 20.175 immatricolazioni complessive del 2005, tra tedeschi e stranieri, si è arrivati adesso a quota 31.500, anche se le richieste d’iscrizione complessive per il nuovo anno accademico per la FU e la "Humboldt Universitaet" (HU) erano state oltre 57mila. Oltre all'elevato livello dell'insegnamento nei due atenei della capitale, ad attirare soprattutto gli studenti stranieri è "il fascino di Berlino", spiega il ministro regionale dell'Istruzione, Sandra Scheeres (Spd). Al momento nelle molte case dello studente della capitale non c'e' più un posto disponibile, con oltre 1300 studenti in lista di attesa.
(Fonte: AGI 13-10-2012)
 
SPAGNA. EL GOBIERNO LLEVA A LOS TRIBUNALES A 15 UNIVERSIDADES PÚBLICAS PDF Stampa E-mail

El pulso que mantiene el Gobierno central con las universidades públicas sube de intensidad y llega hasta los tribunales. El departamento de Cristóbal Montoro, encargado de velar por la austeridad presupuestaria, ha ordenado a la Abogacía del Estado que recurra las convocatorias de acceso a plazas del cuerpo docente de 15 universidades. El Ministerio de Hacienda y Administraciones Públicas entiende que se ha superado la tasa de reposición vigente, que obliga a que solo se cubran 10 de cada 100 bajas que se generen en la enseñanza.
El recorrido jurídico de los recursos del departamento de Montoro es una incógnita. En el caso de las 15 universidades afectadas la vía sería la del contencioso-administrativo y tendrá que ser un tribunal el que decida en cada caso si aplica la suspensión cautelar de las convocatorias.
Cuando se resolviera el recurso, si fuera en contra de las universidades, técnicamente el catedrático perdería su condición pero conservaría su plaza de profesor titular de Universidad. No se quedaría en el paro, volvería al cuerpo al que pertenecía antes de presentarse a la oposición, explica el rector de Universidad de Valencia, Esteban Morcillo, sobre las repercusiones de este conflicto.
(Fonte: M. Planelles e N. Caballer, El Pais 22-10-2012)

 
SVEZIA. 15 MILA STUDENTI IN MENO NEI PROSSIMI TRE ANNI CAUSA TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA PDF Stampa E-mail

I tagli alla spesa pubblica rischiano di colpire duramente il sistema dell'istruzione superiore in Svezia, portando come prima conseguenza una riduzione di 15.000 studenti nell'arco di 3 anni. Si tratta di una proiezione di Lennart Ståhle, dirigente della Swedish Agency for Higher Education. I temuti tagli al finanziamento delle università del paese sono motivati da una serie di fattori, tra cui: - una diminuzione prevista del 25% nella fascia di età dei ventenni nei prossimi 6 anni; - l'interruzione delle compensazioni alle misure di austerità, iniziate nel 2009, dovuta alle difficoltà dell'economia; - una forte perdita di studenti provenienti da paesi non europei; - una ridotta allocazione di fondi alle istituzioni a causa degli studenti "inattivi" (quelli cioè che non raggiungono un numero di crediti sufficiente). D'altro canto, secondo la direzione dell'Università di Uppsala, il governo sta contemporaneamente investendo maggiori risorse nelle misure di qualità nelle scienze umane e sociali, e nelle discipline giuridiche e teologiche. Ma, sempre secondo i dirigenti di questo ateneo e di quello di Lund, investire sulla qualità a scapito della quantità rischia di danneggiare fortemente anche le università più accreditate a livello internazionale, che oggi registrano un numero record di richieste di ammissione. A fronte della domanda più alta che abbiano mai avuto, le due università rischiano di dover ridurre gli studenti di 2000 unità nell'anno accademico 2013/2014 (il senato accademico dell'università di Uppsala ha già deciso nel giugno di quest'anno un taglio di 1600 studenti per il 2013). Nel caso dell'ateneo di Uppsala, i tagli dei fondi pubblici comporterebbero per l'università una perdita netta di circa € 1,7 milioni, su un budget totale dell'istituzione di circa € 590 milioni.
Secondo un ampio studio dell'associazione dei docenti universitari svedesi, il costo di funzionamento di un'istituzione d'istruzione superiore è aumentato del 77% dal 1977, soprattutto a causa dell'incremento dei salari. Il finanziamento destinato alle università è cresciuto parallelamente tra il 23% e il 45%, a seconda dell'ambito disciplinare: il settore sarebbe sottofinanziato di una cifra pari a circa € 750 milioni (l'importo delle risorse del governo è infatti fermo ai valori del 1994).
(Fonti: C. Finocchietti, rivistauniversitas 17-10-2012. University World News 26-08-2012)

 
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