Home 2012 29 Ottobre
29 Ottobre
UNIFE. ROUTES TOWARDS SUSTAINABILITY PDF Stampa E-mail
L’Università di Ferrara ha costituito Routes towards sustainability, una rete di eccellenza tra atenei di tutto il mondo distintisi per l’impegno e le competenze in tema di sostenibilità. La Rete ha carattere fortemente internazionale e interdisciplinare, favorisce cioè il confronto a livello planetario tra scienze naturali e scienze umane, nella ricerca come nella didattica di eccellenza. A essa prendono parte Università africane, asiatiche, europee e sudamericane, impegnate a realizzare progetti di ricerca comuni, capaci di generare punti di vista innovativi e di promuoverli nel dialogo sociale, nella formazione universitaria e in quella postuniversitaria”.
(Fonte: estense.com 19-10-2012)
 
UNIFI. L’ISTITUTO ITALIANO DELLE SCIENZE UMANE (SUM) ENTRERÀ A FAR PARTE DELLA NORMALE DI PISA PDF Stampa E-mail
Si annunci la scomparsa dell’Istituto italiano delle Scienze Umane (Sum), che entrerà a far parte della Normale di Pisa. E ne sarà il terzo braccio, importando il «modello Normale» a Firenze per i suoi dottorati di ricerca nell’ambito delle scienze umane e sociali. Si concretizzerà in Toscana uno degli esperimenti voluti dalla legge Gelmini, quello che prospetta la fusione o la federazione tra gli Atenei. Con tanto di incentivi economici nell'annuale fondo di finanziamento destinato alle Università pubbliche. Il primo matrimonio delle eccellenze lo hanno siglato (manca solo la firma) la Scuola Normale di Pisa e l'Istituto italiano delle Scienze Umane, che faranno parte di un unico (nuovo) soggetto. Nascerà nel 2013, oggi — nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico alla Normale — il Ministro dell'Istruzione e dell'Università Francesco Profumo, con un video messaggio, lo battezzerà come «esempio da seguire per tutte le eccellenze, che da credibilità al sistema universitario». Nell'attuale sede del Sum a Firenze — a palazzo Strozzi — proseguiranno le attività di ricerca (dottorati e post-dottorati) e resteranno gli attuali docenti, ma cambierà la denominazione: si chiamerà Scuola Normale.
(Fonte: Corriere fiorentino 18-10-2012)
 
UNITE. DENUNCIATI TRE PROFESSORI PER AVERE TENUTO LEZIONI IN UN NUMERO INFERIORE DI ORE RISPETTO A QUELLE PROGRAMMATE PDF Stampa E-mail
Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Teramo ha effettuato un sequestro preventivo di circa 12.000 euro nei confronti di tre docenti universitari, due professori e un ricercatore dell'Università di Teramo. Il provvedimento finalizzato alla confisca per equivalente dei beni sequestrati per un importo pari al profitto del reato truffa ai danni dello Stato, derivante dai compensi percepiti per le ore di lezioni di fatto non tenute, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Teramo su richiesta della locale Procura. Oltre al reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, è stato contestato ai docenti, tutti indagati, il reato di abuso d'ufficio aggravato e continuato. Per uno di essi l'Autorità Giudiziaria ha anche ravvisato il reato di falsità ideologica in atti pubblici commessa nella qualità di incaricato di pubblico servizio. L'intera vicenda trae origine da un'articolata attività investigativa dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Teramo che ha fatto emergere l'illecita condotta dei docenti che negli anni accademici 2009/2010 e 2010/2011 avevano eseguito un numero inferiore di ore rispetto a quelle cui erano obbligati, svolgendo le lezioni solo in due giorni della settimana in luogo dei tre previsti, risultando, quindi, fittiziamente presenti in uno di essi. Le indagini hanno comportato una minuziosa analisi documentale supportata da riscontri e da sopralluoghi e verifiche presso la sede universitaria e le aule dove i docenti, secondo la programmazione didattica avrebbero dovuto tenere le lezioni.
(Fonte:  abruzzoweb.it 17-10-2012)
 
RIPENSARE L’UNIVERSITÀ. UN CONTRIBUTO INTERDISCIPLINARE SULLA LEGGE N. 240 DEL 2010 PDF Stampa E-mail

Autori: Anna Arcari e Giorgio Grasso. Editore Giuffrè, Milano 2011, pp. 226.
Una lettura interdisciplinare della riforma Gelmini è quanto si propone il volume. Un accurato lavoro di analisi volto a fornire proposte interpretative della legge 240/2010, prefigurando alcuni possibili versanti applicativi. Ma, al di là degli obiettivi generali, si pone il problema di una fedele e corretta applicazione della riforma, in termini soprattutto di programmazione, come rilevano opportunamente gli studiosi che hanno contribuito alla realizzazione del volume Ripensare l’Università, declinato secondo alcuni focus di approfondimento: in primis vi è la riforma della governance degli atenei da attuarsi non solo secondo i dettami dell’autonomia universitaria (Giorgio Grasso), ma anche nel rispetto della cornice normativa vigente (Daniela Montemerlo) e del principio di trasparenza legato ai processi di rendicontazione sociale (Rossella Locatelli e Cristina Schena). Si analizzano le azioni volte a stimolare la valutazione della didattica, inquadrata sia sul versante della qualità dell’offerta formativa (Anna Pistoni), sia sul piano del soddisfacimento dei servizi erogati dagli atenei (Fabrizio Fracchia e Annalaura Giannelli). Attenzione puntata poi sulla valutazione della ricerca, nodo tra i più delicati e controversi dell’attuale fase di riforma dell’università (Anna Arcari, Gabriella Margaria, Paolo Zuddas). Si esaminano le strutture di base, analizzate con una prospettiva comparata (Matteo Cosulich), nel tentativo di approdare a un’ipotesi di simulazione di riconfigurazione dipartimentale (Anna Arcari). Sotto la lente d’ingrandimento vi è anche l’assetto del personale, studiato alla luce delle novità introdotte dalla legge (Moris Foglia), ma anche in funzione delle modalità di valorizzazione e di gestione delle risorse umane di natura “privata” attuate da alcune università (Alfredo Biffi). Spazio infine al diritto allo studio, volto a garantire la funzione di servizio pubblico che compete all’Università (Raffaele Manfellotti). Ne emerge una lettura originale della nuova legge, un contributo significativo al dibattito in corso sui processi d’innovazione universitaria nel nostro Paese. Nella consapevolezza che - come osservano i Curatori del Libro - la storia dell'Università italiana degli ultimi trenta anni è soprattutto storia di riforme «solo tentate, e mai riuscite», il volume può fornire l'occasione per discutere sul presente e, soprattutto, sul futuro dell'Università italiana in questa fase di attuazione della Legge Gelmini.
(Fonte: unimib.it 05-06-2012)

 
IL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO NEL CONTESTO EUROPEO PDF Stampa E-mail

Autore: Michele Pellerey. Editore: LAS, Roma 2011, pp. 144.
Il volume fa il punto sui cambiamenti che hanno interessato il sistema universitario italiano negli ultimi dieci anni dal punto di vista dell’autonomia, della didattica, dell’organizzazione e del governo interno anche alla luce degli accordi raggiunti a livello europeo con il Processo di Bologna. Non a caso, proprio il documento finale sottoscritto in quell’occasione è stato assunto come riferimento fondamentale per la redazione del nostro regolamento sull’autonomia universitaria. Per favorire una comprensione non superficiale della situazione italiana sono evidenziate le tappe del processo, inserito nel contesto europeo, dal suo avvio convenzionale del 1088 fino ai giorni nostri: Magna Charta Universitatum del 1988, Convenzione di Lisbona del 1997, incontro nel 1998 dei Ministri competenti di Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania alla Sorbona, Dichiarazione di Bologna del 1999. È esaminato in dettaglio anche il complesso delle procedure attuative di controllo della qualità – anch’esso frutto del confronto europeo – dalla valutazione interna da parte delle singole università, alla valutazione esterna da parte di agenzie nazionali che rispondono ai requisiti individuati a livello supernazionale. Non mancano i riferimenti al sistema dei crediti formativi, destinato a facilitare la comparabilità dei titoli a livello europeo, al terzo ciclo universitario e ai rapporti esistenti tra percorsi terziari di natura accademica e quelli di natura non accademica o percorsi di formazione professionale superiore, dei quali recenti indagini Ocse, Banca Mondiale e Unesco hanno evidenziato la diffusione.
(Fonte: M. L. Marino, rivistauniversitas 2012)

 
I NUMERI DA CAMBIARE. Scuola, università e ricerca. L’Italia nel confronto internazionale PDF Stampa E-mail

Ass.ne TREELLE Fondazione Rocca. Stampa: Ditta Giuseppe Lang srl, Genova - settembre 2012.
È stata pubblicata da Associazione Trellle e Fondazione Rocca una ricca raccolta di dati su scuola, università e ricerca scientifica corredata di numerose tabelle. Lo scopo principale dell'iniziativa è di ancorare il dibattito sul sistema formativo italiano a dei dati quantitativi, comparabili sia in chiave internazionale (attraverso il confronto con i principali paesi europei) che in chiave di evoluzione temporale. Dall'esame complessivo dei dati emerge un quadro poco incoraggiante rispetto alle sfide del futuro: il nostro paese ha un sistema formativo che fa sempre peggio man mano che si sale negli ordini di scuola, dalla materna all'università, fino alle attività di ricerca e sviluppo. Ne è responsabile una molteplicità di fattori, dalla distribuzione sbilanciata della spesa pubblica a una politica di reclutamento di insegnanti e professori che ha seguito pratiche di natura corporativa, da un contesto culturale povero culturalmente (basta guardare la scolarità della generazione degli attuali cinquantenni) a un’assenza di valutazione ed incentivazione del corpo docente, dalla scarsa partecipazione finanziaria delle famiglie agli investimenti in istruzione alla ridotta dimensione aziendale che limita la domanda di competenze. Il volume non propone soluzioni, vuole piuttosto indicare una agenda di lavoro, ben consapevole che l'istruzione è un bene pubblico in cui operare secondo logiche condivise e non con interventi dirigistici, spesso animati ideologicamente.
(Fonte: D. Checci, lavoce.info 16-10-2012)

 
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