Home 2012 31 Dicembre GERMANIA. TROPPE LE LAUREE SUMMA CUM LAUDE
GERMANIA. TROPPE LE LAUREE SUMMA CUM LAUDE PDF Stampa E-mail

«C'è un'inflazione di bei voti», commenta il settimanale Die Zeit. I professori sono troppo di manica larga, lasciano lavorare i loro studenti per anni e anni, e poi la discussione della tesi avviene in privato alla presenza al massimo di alcuni parenti e amici. Spesso il giudizio viene dato sulla discussione finale piuttosto che in base alla valutazione della tesi, che molti docenti probabilmente non perdono neanche tempo a leggere. Ancor meno si preoccupano di verificare le fonti e l'autenticità dello scritto. Stefan Hornbostel è direttore dell'Istituto dell'informazione scientifica e, diciamo, del controllo qualità, e si dichiara letteralmente scioccato dal comportamento dei professori. «Ci sono nove università in cui metà delle lauree in economia ottiene il summa cum laude», denuncia, «all'Università di Kiel lo raggiunge addirittura il 65% dei dottori in biologia, mentre a Monaco lo ottiene appena il 2%». Tutti scienziati geniali sul Baltico in confronto con la Baviera? Si è generosi in tutte le facoltà: negli ultimi otto anni, il summa cum laude è passato dal 12 al 16%, e si è di manica larga in particolare in psicologia, dove si è balzati dal 17 al 25%. Uno su quattro è un erede del professor Freud? E non si tiene conto del secondo voto eccellente, il magna cum laude, che viene concesso a una buona metà dei dottorandi, quando dovrebbe premiare le tesi che siano realmente innovative. Naturalmente il Diplomvater, come qui sono chiamati i relatori, premiando i candidati premia se stesso. Dimostrarsi troppo severi nuoce alla carriera, e alla popolarità. I docenti dovrebbero seguire per anni il laureando e prendere parte attiva alla ricerca e alla stesura della tesi, ma se lo facessero seriamente non potrebbero sfuggire loro i numerosi casi di plagio: sono più agevoli perché si può copiare da internet, ma le università sono dotate a loro volta di sistemi di ricerca che rendono immediata la prova che si è barato
(Fonte: R. Giardina, ItaliaOggi 21-12-2012)