Home 2012 31 Dicembre UE. LA NUOVA STRATEGIA "RIPENSARE L'ISTRUZIONE"
UE. LA NUOVA STRATEGIA "RIPENSARE L'ISTRUZIONE" PDF Stampa E-mail

Il 20 novembre 2012 la Commissione UE ha lanciato la nuova Strategia "Ripensare l’istruzione" ("Rethinking education") per sollecitare gli Stati membri a un radicale cambiamento d’impostazione nel campo dell'istruzione, dando maggiore rilievo ai risultati dell'apprendimento, alle conoscenze, alle abilità e alle competenze acquisite dagli studenti, rispetto alla quantità di tempo passata nel sistema d'istruzione. In otto punti vengono, tra l'altro, auspicati nuovi e più forti legami tra il mondo accademico e il mondo del lavoro, portando l'impresa nelle aule scolastiche per incoraggiare le abilità imprenditoriali e lo spirito d'iniziativa giovanili, facendo ricorso anche a forme di partenariato fruttuose per entrambe le realtà. Da queste nuove abilità dipende la capacità per l'Europa di incrementare la produttività, che non può prescindere dal migliorato standard dei sistemi di istruzione nazionali. Attualmente nell'UE a 27, mentre la disoccupazione interessa mediamente un giovane su quattro (23%), si contano ben 2 milioni di posti vacanti per mancanza dei requisiti richiesti. La nuova Strategia indica perciò un numero di priorità strategiche, con effetto moltiplicatore degli sforzi nazionali: 1) sviluppo di un'istruzione e formazione professionale di eccellenza; 2) promozione dell'apprendimento sul lavoro anche con tirocini di qualità per periodi di apprendistato e modelli di apprendimento duale; 3) promozione di partenariati tra istituzioni pubbliche e private per garantire l'adeguatezza dei curricula e delle abilità trasmesse;
4) promozione della mobilità attraverso il Programma Erasmus for all.
In particolare per il settore universitario viene raccomandato agli Stati membri di incentivare il numero dei laureati in Scienze, Matematica e Tecnologia. Un esame comparato mostra, infatti, lo spread negativo, che penalizza al riguardo il nostro Paese: l'Italia può contare in queste discipline solo 12 laureati ogni 1.000 giovani in età 20/29 anni, rispetto ai 20 della Francia, ai 15 della Germania e ai 14 della Spagna. Un quadro praticamente sovrapponibile a quello relativo agli studenti universitari per settori disciplinari, come si può notare dalla Tabella che segue.
(Fonte: L. Moscarelli, rivistauniversitas dicembre 2012)