Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio VARIE. DOCENTE UNIVERSITARIA: CONDIZIONI DI LAVORO
VARIE. DOCENTE UNIVERSITARIA: CONDIZIONI DI LAVORO PDF Stampa E-mail

Sono una docente universitaria, da sempre favorevole all'introduzione della timbratura del cartellino, ma poi mi fermo non appena mi prefiguro la realizzazione pratica dell'idea (o dell'incubo) di svolgere tutte le mansioni istituzionali in sedi dalle strutture logistiche inadeguate e con risorse tecniche carenti. Alla mia università, una delle più rinomate, ci dividiamo in cinque due studioli e tre scrivanie. In questi studioli si tengono anche lezioni per piccoli gruppi, ricevimenti per studenti e laureandi ed esami. In cinque abbiamo a disposizione due computer malfunzionanti, con i quali gestire l'ordinaria amministrazione, la verbalizzazione degli esami, la corrispondenza relativa ai numerosi accordi internazionali, gli adempimenti richiesti dall'amministrazione e dal ministero, ecc. L'arredamento è completato da cinque ante di libreria per il minimo indispensabile di vocabolari e manuali, tre mobiletti bassi e quattro cassettiere per materiali didattici, verbali, archivi. Ci sono anche tre piccoli tavoli e un numero insufficiente di sedie per svolgere esercitazioni o lezioni. La biblioteca centrale ha sempre meno fondi per acquistare libri, per cui i docenti più disponibili portano valigie di libri dalle proprie biblioteche personali per rifornire dei materiali necessari gli studenti che si devono laureare. A causa delle ristrettezze spaziali, delle interferenze con le attività dei colleghi e del continuo andirivieni di studenti, la preparazione delle lezioni e la correzione degli elaborati degli studenti devono per forza essere svolti a casa, nella biblioteca personale che dispone dei materiali librari indispensabili e delle attrezzature tecniche (computer, stampante, fax, scanner, ecc.), ormai irrinunciabili. Inutile dire che un locale o un angolo dell'abitazione privata va riservato a «ufficio» e che le spese per l'acquisto di libri e l'aggiornamento dell'equipaggiamento tecnico sono a totale carico del docente: non sono né rimborsabili, né detraibili dalle tasse, come avviene invece in altri Paesi europei che prevedono facilitazioni per studi sistemati in abitazioni private.
(Fonte: lettera al CorSera di M. Boehmig 04-01-2013)