Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio VARIE. AUTONOMIA DELLE UNIVERSITÀ
VARIE. AUTONOMIA DELLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

E' stata introdotta un’autonomia che ricorda da vicino quella delle Regioni. Centri di spesa senza capacità impositiva. Questo comporta che le università non si sentano responsabili di dissesti finanziari (che saranno ripianati dal Governo centrale) e di assunzioni di incapaci. Non sono un fanatico dell'autonomia e preferivo il vecchio sistema preriforma basato sui concorsi nazionali e sugli organici stabiliti per legge. Sistema alcune volte troppo rigido ma che impediva scempi come quelli cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Ma giacché non si può tornare indietro, balliamo fino in fondo. Diamo capacità impositiva alle Università (permettendo loro di alzare con gradualità le tasse (magari obbligandole a erogare un numero sufficiente di borse di studio basate solo sul merito, altrimenti si finisce per ripetere l'esperienza del presalario), permettiamo loro di selezionare a piacimento gli studenti, aboliamo il valore legale della laurea e lasciamo che sia il mercato (e non l'ANVUR) a dire se un’università valga o meno. In USA le assunzioni all'Università si basano sul sistema del “beauty contest” e non su mediane, h-number e impact factors, perché è il mercato che, di fatto, determina il ranking delle singole università (confidando sempre nell’esistenza di una mano invisibile alla Adam Smith).
(Fonte: V. Vespri, noisefromamerika.org 07-01-2013)