Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio STUDENTI. NUMERO CHIUSO IN ATTESA DI PRONUNCIA DELLA CONSULTA
STUDENTI. NUMERO CHIUSO IN ATTESA DI PRONUNCIA DELLA CONSULTA PDF Stampa E-mail

Il Tar del Lazio, in attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla costituzionalità del 'numero chiuso' nelle università, ha ammesso con riserva decine di studenti (tutti appartenenti all'Unione degli Universitari) esclusi per non aver raggiunto il punteggio minimo previsto dal concorso di ammissione. La novità della sentenza del Tar del Lazio, sta nel fatto che viene riconosciuta «l'illogicità della previsione di un punteggio minimo applicabile che non consente lo scorrimento della graduatoria in presenza di posti vacanti». Quei posti vacanti «derivanti dal mancato riempimento integrale» dopo i risultati delle selezioni. Già il governo Monti, attraverso il titolare del dicastero Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, è intervenuto sulla selezione a Medicina, la facoltà più contesa (circa 80 mila studenti per poco più di 9mila posti). Quest'anno, il test di ammissione valeva per un intero raggruppamento di atenei e non più per una sola università. Ma secondo i giudici amministrativi non basta per evitare disparità di trattamento tra i cittadini italiani: di fatto, un ragazzo estromesso a Milano con un certo punteggio sarebbe stato ammesso in un'altra università, magari al Sud. Ed è proprio su questo aspetto che si è pronunciato il Tar del Lazio lo scorso 21 dicembre. I giudici di Roma hanno riammesso nei rispettivi atenei gruppi di studenti di Milano, Firenze, Parma, e Messina esclusi per il punteggio troppo basso, e fuori dai posti messi a concorso, ma che con lo stesso punteggio sarebbero stati ammessi alla Sapienza di Roma.
(Fonte: ANSA 11-01-2013)