Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio STUDENTI. IL FONDO PER IL CREDITO AI GIOVANI
STUDENTI. IL FONDO PER IL CREDITO AI GIOVANI PDF Stampa E-mail

Per una volta "prendere un debito" potrebbe essere positivo: un mutuo per gli studenti universitari meritevoli che non hanno la possibilità economica necessaria a poter continuare gli studi. Una volta terminata la carriera universitaria, i laureati potranno iniziare a pagarlo solo una volta trovato un impiego. In realtà qualcosa di simile già esiste. Si tratta del prestito d’onore protagonista in questi giorni di alcuni spot televisivi e non, un finanziamento che permette a chi lo richiede di ricevere dei fondi destinati alla sua prosecuzione degli studi accademici, ma che ha dei pro e dei contro che non possono essere ignorati. La denominazione corretta del prestito è “Fondo per il credito ai giovani” ed è accessibile a tutti quelli iscritti a un corso di laurea triennale, magistrale, master e dottorato. Si tratta di un prestito garantito dallo Stato per un massimo di 25.000 euro, erogato in rate annuali che partono da un minimo di 3000 euro e arrivano a un massimo di 5000, da restituire una volta terminati gli studi. La banca che eroga il finanziamento non può rifiutarsi di farlo per mancanza di garanzia, quindi viene superato un ostacolo che spesso impedisce di accedere al credito. Può richiederlo chiunque sia iscritto a un corso di laura triennale e abbia ottenuto almeno 75/100 all’esame di Maturità. Tuttavia bisogna essere degli studenti modello per garantirsi il prestito. Infatti, l'erogazione di ogni rata annuale è vincolata al superamento di almeno la metà degli esami previsti dal piano di studi per l'anno precedente. Fin qui niente di strano visto che il finanziamento serve ad aiutare gli studenti meritevoli. Le note dolenti arrivano quando si legge che la restituzione del prestito, rateizzabile dai 3 ai 15 anni, deve iniziare dopo 30 mesi dall’erogazione dell’ultima rata. Questo significa che, se l’ultima rata viene erogata all’inizio dell’ultimo anno accademico che precede il conseguimento della laurea, i neo laureati hanno circa un anno e mezzo per trovare un impiego che gli consenta di poter restituire il finanziamento. Qualora siano ancora disoccupati, devono pagare comunque. Insomma, si tratta di un bel fardello di ansia che va a pesare su un giovane neolaureato che sicuramente non è facilitato dalla crisi a trovare un lavoro. Senza contare che il prestito d’onore non è a tasso zero. Infatti, la restituzione di questo tipo di finanziamento è soggetta a un tasso di interesse non ben specificato il cui unico limite è di non poter superare il tasso legale in vigore alla data di concessione della garanzia medesima e di mora. Questo significa che, anche se la sua restituzione può essere alleggerita dalla rateizzazione dai 3 ai 15 anni, sarà sicuramente superiore a quella ricevuta la cifra che dovrà essere restituita.
(Fonte: skuola.net 04-01-2013)