Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio RICERCA. VALUTAZIONE E FINANZIAMENTO. RIFORMA DELL’ANVUR. AGENZIE DI RICERCA DISTINTE PER AREA SCIENTIFICA
RICERCA. VALUTAZIONE E FINANZIAMENTO. RIFORMA DELL’ANVUR. AGENZIE DI RICERCA DISTINTE PER AREA SCIENTIFICA PDF Stampa E-mail

La creazione dell'ANVUR per la valutazione e alcuni aspetti della riforma Gelmini rappresentano un timido passo nella direzione giusta. Nel breve termine occorre:
Introdurre il massimo di trasparenza sull'attività dei docenti, rendendo pubbliche tutte le informazioni già disponibili sul sito del Ministero.
Fare della valutazione dell'attività didattica e di ricerca e dei finanziamenti ottenuti il perno dell'avanzamento di carriera dei docenti. Tale valutazione dovrebbe basarsi su un mix di indicatori oggettivi (per esempio nella ricerca il numero di pubblicazioni o brevetti, nella didattica la capacità degli studenti di trovare lavoro); anche i questionari di valutazione e in generale il feedback degli studenti sulla qualità dell'offerta didattica dovrebbero avere un peso;
L'ANVUR dovrebbe anche giocare un ruolo nella valutazione ex ante dei progetti di ricerca, attraverso il meccanismo della peer review; In tal caso andrà opportunamente distinta la branca che sovraintende al finanziamento da quella che formula le valutazioni.
Riformare l'ANVUR, assegnandole maggior potere nell'esprimere valutazioni e incardinandola sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri.
L'ANVUR così riformata potrebbe avvalersi di Agenzie di ricerca distinte per area scientifica in modo da effettuare un corretto lavoro di peer review sulla produzione di atenei, dipartimenti e singoli e sui progetti di ricerca allo scopo di decidere l'allocazione dei finanziamenti;
Tuttavia l'assegnazione dei finanziamenti dovrebbe rimanere la meno discrezionale possibile, e riflettere (a) la produttività e qualità della ricerca e (b) la capacità delle università e dei corsi di laurea di attirare studenti.
Centralizzare - piuttosto che disperdere tra vari ministeri - tutti i finanziamenti.
Poiché il ruolo delle Agenzie di ricerca sarebbe centrale, esse devono agire in modo totalmente trasparente. Pertanto il conflitto di interesse deve essere attentamente vigilato, e definito tramite norme chiare e ineludibili. Come avviene in tutti i paesi con un sistema di ricerca evoluto, va accuratamente evitato non solo il conflitto di interesse, ma anche il potenziale conflitto di interesse. La mancata dichiarazione di potenziale conflitto di interesse va perseguita con l’esclusione da ulteriori incarichi.
E’ necessario introdurre procedure di verifica periodica della capacità delle Agenzie e delle loro articolazioni disciplinari di selezionare i progetti di ricerca migliori attraverso indicatori di produttività scientifica. La verifica potrebbe, nel suo insieme essere un compito dell’ANVUR.
L'incidenza del finanziamento alla ricerca, attualmente meno del 2% del totale delle risorse a disposizione dell'università, va aumentata in maniera significativa – perlomeno al 5%. L’assegnazione dei fondi di ricerca deve essere trasparente e avvenire secondo criteri meritocratici e competitivi condivisi dalla comunità scientifica internazionale. Il sistema di peer review che si avvalga della partecipazione di una componente internazionale è quello in grado di garantire i migliori risultati. Le Agenzie stabiliscono chiare norme per la prevenzione e gestione del conflitto di interessi per assicurare obbiettività e trasparenza nell’assegnazione dei fondi. La verifica periodica dei risultati, basata su indicatori di produttività scientifica è essenziale. Il finanziamento dovrebbe includere sia il salario del ricercatore, calcolato in funzione della percentuale di tempo speso sullo specifico progetto e del suo curriculum, con una quota sostanziale di costi indiretti da assegnare all’istituto/ente di ricerca presso cui il ricercatore opera, quota che comunque dovrebbe essere trasferibile con il ricercatore. Deve esservi la certezza della ripetitività del bando.
(Fonte: Fare per Fermare il declino 31-01-2013)