Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio RICERCA. NEURONI E GRAFENE, PROGETTI UE DA DUE MILIARDI PER IL XXI SECOLO
RICERCA. NEURONI E GRAFENE, PROGETTI UE DA DUE MILIARDI PER IL XXI SECOLO PDF Stampa E-mail

Durerà dieci anni lo sforzo scientifico senza precedenti della UE. Lo strumento è lo «Human Brain Project» che punta a un approfondito studio del cervello, con l’obiettivo finale di configurarne il «più accurato modello mai fatto». Con il gemello «Graphene», che invece si concentrerà sul materiale del futuro a base di carbonio, apre l’offensiva con cui l'Europa vuole riportare la sua Ricerca al centro della scena. Questi progetti valgono 500 milioni l'uno di investimenti, più altrettanti di fondi messi dagli Stati. Due miliardi in totale. La guerra della Ricerca è agguerrita, i rivali d'oltreoceano sono in vantaggio. L'UE ha anche perso punti nella partita per l'innovazione nei confronti di Giappone e Corea, e ora sente il fiato dei cinesi. Di qui la voglia di rifarsi e la disponibilità più che generosa a aprire la borsa. Nell'ambito del progetto Horizons 2020 l'UE ha lanciato il piano «Tecnologie future ed emergenti». Sono state cercate le «Flagship», gli alfieri del programma attraverso l’esame di ventuno possibilità. Dopo 2 anni e mezzo ne sono rimaste due. «Graphene» coordinerà 126 gruppi di ricerca. Sarà un consorzio aperto, concentrato su comunicazioni e tecnologie energetiche. Il progetto «Cervello umano» riunisce invece scienziati di 87 istituzioni e 23 Paesi. Con 10 anni davanti, costruiranno una copia del cervello in un supercomputer e lo utilizzeranno per simularne ii funzionamento e le reazioni. Fatto di carbonio, capace di condurre l'elettricità e così sottile da essere, di fatto, bidimensionale, il grafene, già definito “materiale dei miracoli”, è tutto questo. Per ora ha fruttato il Nobel per la fisica (nel 2010) ad Andre Geim e Konstantin Novoselov, i suoi scopritori. Ma in futuro potrebbe regalarci cellulari indossabili e pieghevoli, aerei più leggeri e molto altro. La sfida, premiata con il maxi-finanziamento della Commissione europea, è arrivare in dieci anni a sostituirlo al silicio, ii materiale alla base di tutti i circuiti elettronici usati oggi.
(Fonte: M. Zatterin, La Stampa 29-01-2013)