Home 2013 28 marzo RIFORMA UNIVERSITARIA RIFORMA UNIVERSITARIA. INCOMPIUTA E A COSTO ZERO
RIFORMA UNIVERSITARIA. INCOMPIUTA E A COSTO ZERO PDF Stampa E-mail
Un processo di riforma ancora incompiuto, avviato a costo zero e privo di reali prospettive occupazionali. Si potrebbe condensare in questi termini la fase di rinnovamento che vive oggi l’università italiana dopo il varo della legge 240/2010, recepita dagli atenei sulla scorta dei numerosi decreti attuativi che ne scandiscono l’applicazione. Del resto non sono poche le incertezze che gravano sul sistema universitario, alle prese con il nuovo esercizio di valutazione quinquennale della ricerca, con la sfida dell’abilitazione scientifica nazionale, con la complessa revisione della governance e dell’assetto dipartimentale, con il nodo delle risorse e del reclutamento. Ma a occupare gli spazi della cronaca è soprattutto l’ormai cronica emergenza finanziaria, acuita dalla legge di stabilità che fissa il Fondo di finanziamento ordinario 2013 a 6,2 miliardi di euro: una cifra che si situa al di sotto dell’ammontare necessario per coprire i soli costi del personale degli atenei, stimato sui 6,62 miliardi. L’università italiana rimane un cantiere aperto, afflitto da un’ipertrofia normativa che non consente la decantazione degli effetti prodotti dalle riforme promosse nelle ultime quattro legislature, e da un’emergenza finanziaria che non agevola la vita degli studenti in termini di qualità ed efficienza dei servizi.
(Fonte: A. Lombardinilo, Universitas 127 febbraio 2013)