Home 2013 28 marzo ONLINE ONLINE. SAGGI ACCADEMICI SU RIVISTE OPEN ACCESS
ONLINE. SAGGI ACCADEMICI SU RIVISTE OPEN ACCESS PDF Stampa E-mail
Between, rivista di letteratura comparata edita dall’Università di Cagliari, esiste solo online, ed è gratuita. Gli autori degli articoli non vengono pagati (ma come accade sempre, nelle riviste accademiche), e la rivista non viene venduta: i vari contributi si scaricano liberamente dal sito online. Between è stata messa in fascia A nella recente valutazione dell’ANVUR. Anche Herom. Journal on Hellenistic and Roman Material Culture è una rivista online, ma ha una storia più complicata. I direttori di Herom avevano fondato, nel 2007 la rivista “Facta. A Journal of Roman Material Culture Studies”. La rivista Facta ha avuto un notevole successo tra gli specialisti, ma a un certo punto al comitato editoriale è parso che il suo prezzo fosse eccessivo, o eccessivo l’aumento del prezzo nello spazio di cinque soli anni. I direttori hanno cercato di convincere l’editore ad abbassare il prezzo dell’abbonamento, ma senza riuscirci. Hanno deciso perciò) di rassegnare le dimissioni e di rivolgersi a un altro editore. Leuven University Press ha subito accettato la proposta ed è nata Herom: un bel sito web, contributi scaricabili in pdf, print on demand, il tutto a costi accessibili (il costo del volume online per i privati è di 55 euro). Tutto bene, mi ha scritto uno dei direttori, salvo «l’amarezza (ma non troppa) per aver portato un bel prodotto italiano all’estero». Dunque è possibile trasferire i saggi accademici online; ed è possibile pubblicarli in open access. Del resto, è quello che succede ormai nelle scienze dure e nelle scienze sociali, non si vede perché le scienze umane dovrebbero fare eccezione. È auspicabile che ciò avvenga? Non saprei. Ciò che è auspicabile è che le riviste online non diventino proprietà di un cartello di pochi editori che alzano i prezzi a loro piacimento: che è precisamente ciò che è accaduto e sta accadendo nel settore delle scienze dure. Non è auspicabile, non è giusto per almeno quattro ragioni: perché chi pubblica su queste riviste non viene pagato; perché il lavoro redazionale e promozionale non giustifica prezzi troppo alti; perché i frutti della ricerca scientifica pagati dallo Stato dovrebbe essere gratuiti per ogni contribuente; e perché la pubblicazione in open access stimola il dibattito e la produzione scientifica.
(Fonte: C. Giunta, roars 02-03-2013)