Home 2013 30 luglio RECLUTAMENTO E ABILITAZIONI RECLUTAMENTO. CONCORSI. VALUTAZIONE AUTOMATICA O DISCREZIONALE?
RECLUTAMENTO. CONCORSI. VALUTAZIONE AUTOMATICA O DISCREZIONALE? PDF Stampa E-mail
L’idea che emerge (dall'impostazione delle regole ANVUR) è la seguente: è necessario rendere assolutamente oggettivi e quasi automatici i parametri di valutazione nell’ambito dei concorsi, azzerando – tendenzialmente in modo completo – i margini di valutazione e di discrezionalità dei commissari. Come se la commissione potesse essere la mera “bouche (non della lois ma) dei criteri stessi, una sorta di macchina scientifica perfetta nella quale è possibile inserire i dati (numero monografie, numero articoli, ruolo, etc.), certi di poter ricavare il risultato “Giusto”. Ora, non è necessario aver letto troppo per sapere che ci troviamo di fronte ad una mera illusione, che ricorre con una certa frequenza nei settori più disparati e nelle epoche più diverse. I criteri oggettivi sono molto utili, evitano grosse iniquità, ma sono solo strumenti: non possono certo sostituire completamente la valutazione discrezionale, che investe il “merito”, la “qualità” delle pubblicazioni e il profilo del candidato, e implica necessariamente un'assunzione di responsabilità della commissione nelle scelte compiute. Si tratta, in primo luogo, della responsabilità di quanti contribuiscono (anche celebrando un concorso) a definire quello che è scientifico (a buon livello) e quello che non lo è (o lo è a un livello non sufficiente). Ci si illude (o si finge di?) di rendere tutto perfettamente asettico e perfettamente matematico, ma in realtà si sta compiendo un errore che può generare pericolose derive.
(Fonte: commento di Cinzia a un articolo di M. Romano su Roars 17-06-2013)