Home 2013 30 luglio RICERCA E RICERCATORI I RICERCATORI NELLE UNIVERSITÀ TELEMATICHE
I RICERCATORI NELLE UNIVERSITÀ TELEMATICHE PDF Stampa E-mail
Nessuno intende contestare la libertà d’impresa degli atenei telematici, e più in genere di quelli non statali. Ma se questa libertà è sistematicamente esercitata al ribasso, e non riesce a esprimersi che calpestando e ignorando lo status giuridico dei ricercatori e della docenza universitaria, nonché la missione profonda dell’Università, che vede connesse ricerca e didattica, c’è evidentemente qualcosa che non va. Se le reciproche finalità sono incompatibili, delle due l’una: o le telematiche sono a tutti gli effetti delle Università, e allora debbono rispettare i vincoli e le norme che essere Università impone, essere anche loro parte di un più complesso sistema che vive della circolarità di insegnamento e ricerca. Oppure non sono delle Università ma enti erogatori di una formazione terziaria, il cui obiettivo è certamente quello di garantire percorsi di studio di qualità ma che non possono essere equivalenti a quelli universitari. In questo caso si sarebbe, però, dovuto avvertire in tempo i ricercatori che, entrando in una università telematica, sarebbero entrati nel limbo dei “cervelli in standby”.
(Fonte: A. Clemente e A. Arienzo, Roars 17-07-2013)