Home 2013 30 luglio RICERCA E RICERCATORI NOTIZIE SUI RICERCATORI DA UN INCONTRO DELL'APRI CON IL MINISTRO
NOTIZIE SUI RICERCATORI DA UN INCONTRO DELL'APRI CON IL MINISTRO PDF Stampa E-mail
Il 9 luglio una delegazione in rappresentanza di APRI (Associazione Precari della Ricerca Italiani) si è recata al MIUR per un confronto sulla situazione del sistema dell’Università e, in particolare, sulle prospettive dei precari. Si è cominciato con l’esporre al Ministro alcune criticità più volte segnalate riguardanti i bandi da Ricercatore a Tempo Determinato (di tipo A e di tipo B) in cui spesso gli atenei inseriscono dettagliatissimi profili che rendono quelle delle procedure ad personam tutt’altro che aperte e trasparenti. Il Ministro ha osservato che vi sono dei problemi con il testo di legge, poiché manca una distinzione tra i posti banditi su fondi esterni – e quindi necessariamente vincolati a precisi progetti – e quelli invece banditi su FFO. Inoltre ha osservato che, a suo parere, mentre condivideva la nostra richiesta di totale trasparenza era meno convinta circa la richiesta di totale apertura. In particolare ha osservato che ritiene tutto sommato sensato che gli atenei possano reclutare in funzione di precisi piani di sviluppo su progetti e tematiche più circoscritte degli SSD. Per parte nostra abbiamo ribadito che il rispetto della normativa è in ogni caso essenziale per evitare l’arbitrio assoluto e che, finché non sarà cambiata, la legge attuale non consente di inserire profili oltre all’indicazione di uno o più SSD.
Si è poi discusso della quota del 20% riservata dalla Legge 240/10 agli esterni. Da parte nostra è venuta una sollecitazione a far rispettare agli atenei tale quota, computandola sulle teste e non sui costi, come chiaramente indica la norma di legge. Su questo punto è intervenuto il D.G. Livon osservando che la norma si presterebbe a diverse interpretazioni. Noi abbiamo ribadito che la norma ci sembra chiara e che in ogni caso la legge già prevede un ampio margine per gli scorrimenti interni tramite chiamata diretta (addirittura il 50%) e che dunque sarebbe auspicabile garantire almeno il rispetto del 20% per esterni. Anche su questo punto il Ministro si è impegnata ad approfondire la questione in futuro.
Si è poi passati a quello che, dal nostro punto di vista, era il tema più importante all’ordine del giorno: il piano nazionale straordinario per il reclutamento di RTD di tipo B. Abbiamo appreso dal Ministro che il piano attende ancora di essere sviluppato nel dettaglio. Abbiamo chiesto chiarimenti sulla tempistica prevista per l’attuazione di tale piano, apprendendo che ancora va trovata la copertura finanziaria e che pertanto era allo stato impossibile indicare una tabella di marcia.
(Fonte: blog dei precari della ricerca 18-07-2013)