Home 2013 30 luglio EU. ESTERO USA. MODI PER BYPASSARE I COSTOSI ATENEI
USA. MODI PER BYPASSARE I COSTOSI ATENEI PDF Stampa E-mail
Appena pubblicato negli Usa, College (Un)bound, un saggio di Jeff Selingo, un giornalista che studia le problematiche del mondo della scuola, fa discutere non tanto per l'originalità delle sue tesi quanto perché contiene analisi e dà voce a domande sulle quali molti americani hanno cominciato da tempo a riflettere, anche se ne parlano poco in pubblico temendo di essere accusati di sacrilegio: il «pezzo di carta» serve ancora? A parte le poche accademie dell'eccellenza, quelle che godono di un prestigio mondiale, ha ancora senso spendere decine o centinaia di migliaia di dollari per conseguire una laurea che non solo non garantisce un impiego, ma non procura nemmeno gli skill professionali richiesti da un mercato del lavoro in continua evoluzione? Il libro alla fine dà una risposta positiva, ma tra mille riserve.
Ma quello americano resta il laboratorio più interessante da osservare, e non solo per le dimensioni del suo sistema accademico: 7.000 college e università che ogni anno incassano 147 miliardi di quote d'iscrizione dagli studenti. Gli Stati Uniti sono la culla di Internet, con la sua capacità di rivoluzionare tutto, anche l'istruzione, e sono anche il Paese nel quale vengono tentate esperienze nuove come l'Institute di Peter Thiel. Il miliardario cofondatore di PayPal offre 100 mila dollari a ragazzi di talento che rinunciano ai classici 4 anni spesi in un campus universitario e accettano la sfida di un percorso a cavallo tra studio e apprendistato nel quale vengono incoraggiati a trasformare le loro idee in start up. Un progetto audace, per pochi «eletti», che offre gli insegnamenti del «saper fare», la capacità di risolvere problemi, ma li priva di gran parte della formazione di base. E che dà loro la possibilità di fare una vera esperienza lavorativa di 1-2 anni in una grossa azienda in luogo del solito stage di tre o quattro mesi che finisce quando il giovane ha cominciato ad ambientarsi e l'azienda ha cominciato a fidarsi di lui. Thiel è un pioniere, ma il suo non è un caso isolato: dalla Mycelium School all'UnCollege di Dale Stephens, alle «start up artigiane» della Saxifrage School di Pittsburgh, al «social network» Zero Tuition College di Blake Boles, sono molte le iniziative che stanno nascendo per bypassare con esperienze di vario tipo un'università percepita come troppo costosa e priva di senso pratico.
(Fonte: M. Gaggi, CorSera 28-06-2013)