Home 2013 2 settembre IN EVIDENZA CLASSIFICHE DEGLI ATENEI. LE QUATTRO PIÙ NOTE NON CONCORDANO
CLASSIFICHE DEGLI ATENEI. LE QUATTRO PIÙ NOTE NON CONCORDANO PDF Stampa E-mail

L'Academic Ranking of World Universities (ARWU) della Jiao Tong University di Shanghai affianca il Taiwan Ranking, il Qs World University Rankings e il Times Higher Education. Quattro classifiche che, a leggerle, non concordano nemmeno sul migliore ateneo. Per tre di loro al primo posto c'è Harvard. Per l'altra il Mit di Boston. E se, per esempio, la Johns Hopkins è medaglia d'argento per il Taiwan Ranking , la stessa non compare nemmeno tra le prime dieci nelle altre graduatorie.
Una «confusione» che non risparmia gli italiani. La Sapienza di Roma oscilla tra il 107° e il 216° gradino. La Statale di Milano tra il 97° e il 200°. Addirittura nessuna traccia di istituzioni tricolori nella «top 100» di Times Higher Education. Che succede? «La questione sta tutta nei criteri che si utilizzano», spiega Marino Regini, esperto di sistemi universitari ed ex prorettore dell'Università Statale di Milano. «Si tratta di quattro studi comunque validi, ma parziali». Prendiamo, per esempio, quella di Shanghai. «La metodologia - continua Regini - privilegia le pubblicazioni scientifiche, ma penalizza l'attività delle facoltà umanistiche. Per forza di cose noi non ci collochiamo molto in alto». «Certo, i tagli alla ricerca e un sistema per nulla competitivo non ci aiutano», ammette Regini. Che però trova del buono anche nell'ARWU: «Se prendiamo le prime 500 università c'è un indice di concentrazione delle nostre abbastanza alto». Andrea Bonaccorsi, membro del Consiglio direttivo proprio dell'ANVUR, cita uno studio europeo che ha sottoposto tutte le classifiche internazionali delle università ad alcune «prove di robustezza» per verificarne la validità. «Soltanto le prime cinquanta posizioni sono risultate attendibili», sintetizza. «Tutte le altre presentano un tasso di errore molto elevato». Insomma, fidarsi sì, delle graduatorie, ma fino a un certo punto. E come se non bastasse, il prossimo anno ne arriverà una quinta. Si chiama «U-Multirank», è tutta europea (fondi compresi, messi a disposizione dall'UE) e analizzerà circa 700 atenei di tutto il mondo. Una realtà «fortemente voluta dai governi del Vecchio Continente per contrastare proprio le altre quattro classifiche», rivela Regini.
(Fonte: CorSera 18-08-2013)