Home 2013 2 settembre RANKINGS CLASSIFICHE DEGLI ATENEI. NESSUNA PUÒ ANDAR BENE A TUTTI
CLASSIFICHE DEGLI ATENEI. NESSUNA PUÒ ANDAR BENE A TUTTI PDF Stampa E-mail
La realtà è che il prestigio e la qualità di un ateneo dipendono da una molteplicità di caratteristiche che hanno necessariamente valore diverso per utenti diversi. Nessuna classifica può andar bene a tutti perché chiunque sia interessato a comparare tra loro degli atenei, vorrà dare i suoi pesi preferiti a ciascuna caratteristica. Ci sono, ad esempio, università straordinariamente eccellenti in alcune materie ma molto carenti in altre e università che invece garantiscono un minimo decente nella maggior parte dei campi. Oppure atenei che privilegiano la qualità dei docenti e dei ricercatori a scapito della modernità delle strutture e viceversa. Uno Stato interessato a stimolare l'eccellenza valuterà questi atenei in modo diverso da uno Stato che voglia garantire un livello minimo di qualità a tutti. E diversa ancora sarà la valutazione di uno studente interessato ad una specifica materia o di un docente interessato alla qualità dei colleghi. Dire queste cose, quasi ovvie, non significa però affermare che non debbano esistere università di serie A e B, oppure che le differenze di prestigio e qualità tra gli atenei non siano misurabili e comunque debbano essere tenute nascoste. Significa invece chiedere, a chi formula classifiche, di fare una cosa molto diversa e ben più coraggiosa: ossia rendere trasparenti e il più possibile complete le informazioni elementari sulla base delle quali poi ognuno potrà farsi la sua valutazione scegliendo autonomamente i pesi da dare a ciascuna caratteristica. Dovrebbe essere in primo luogo lo Stato a fornire queste informazioni: basterebbe un sito web nel quale registrare, dipartimento per dipartimento, tutte le informazioni elementari riguardanti la ricerca, le strutture, le dimensioni, la didattica, i risultati ottenuti dai laureati nel mercato del lavoro, e via dicendo. Il sito dovrebbe poi fornire una maschera mediante la quale l'utente possa aggregare nel modo preferito le diverse caratteristiche. Anche lo Stato, come ogni altro utente, potrebbe proporre le sue valutazioni.
(Fonte: A. Ichino, CorSera 18-08-2013)