Home 2013 2 settembre RICERCA E RICERCATORI ACCESSO APERTO. UNO STUDIO FINANZIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA
ACCESSO APERTO. UNO STUDIO FINANZIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA PDF Stampa E-mail

La tendenza generale a mettere a disposizione dei lettori gratuitamente le scoperte della ricerca - il cosiddetto 'accesso aperto' - è stata confermata da uno studio finanziato dalla Commissione europea. Questa nuova ricerca indica che l'accesso aperto sta raggiungendo un punto critico, con circa il 50 per cento delle pubblicazioni scientifiche del 2011 ormai messe a disposizione gratuitamente. Si tratta di una cifra doppia rispetto alle stime degli studi precedenti, appurata con una metodologia raffinata e una definizione più ampia di accesso aperto. Lo studio ha anche valutato che oltre il 40 per cento degli articoli scientifici sottoposti a valutazione inter pares tra il 2004 e il 2011 a livello mondiale sono ora disponibili online in modalità 'accesso aperto'. Rendendo più accessibili i risultati della ricerca, l'accesso aperto può contribuire a migliorare e rendere più efficiente la scienza e l'innovazione nel settore pubblico e privato. Maire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Questi risultati dimostrano che l'accesso aperto deve essere mantenuto. Rendere pubblici i risultati della ricerca rende la scienza migliore e rafforza la nostra economia basata sulla conoscenza". Lo studio ha esaminato la disponibilità di pubblicazioni accademiche in 22 settori della conoscenza nello Spazio europeo della ricerca e in Brasile, Canada, Giappone e USA. In svariati Paesi e discipline oltre il 50 per cento delle pubblicazioni sono disponibili gratuitamente.
La disponibilità gratuita della maggior parte degli articoli si rileva nei settori della scienza e della tecnologia generica, della ricerca biomedica, della biologia, della matematica e della statistica. I campi in cui l'accesso aperto è più limitato sono le scienze sociali e umanistiche e le scienze applicate, l'ingegneria e la tecnologia.
(Fonte: AGI 21-08-2013)