Home 2013 2 settembre RICERCA E RICERCATORI RICERCATORI. AUMENTARNE IL NUMERO E LA QUALITÀ
RICERCATORI. AUMENTARNE IL NUMERO E LA QUALITÀ PDF Stampa E-mail
II nostro tasso di successo nell'accesso ai bandi UE finanziati anche con le nostre tasche è dell'8,27% - in lieve calo rispetto a quello di un anno fa (8,43%) - contro una partecipazione al bilancio UE che vede l'Italia mettere una quota che vale quasi il 14%. Si può dire che finanziamo con i nostri soldi la ricerca degli altri. I dati sull'utilizzo dei fondi UE per la ricerca dicono che abbiamo speso poco più dell'8% e siamo solo quarti in Europa. Che impressione trae da quei numeri? "La mia impressione è che le nostre prestazioni non siano state all'altezza del valore dei nostri enti di ricerca e delle nostre università. Occorre migliorare dal punto di vista dell'organizzazione della ricerca e aumentare sia il numero che la qualità dei nostri ricercatori. Il mio obiettivo è fare del 2013-2014 l'anno accademico dei giovani ricercatori. Per questo dobbiamo concentrare le risorse sui progetti a cui i giovani possono accedere. Ad esempio, bisogna dare la massima priorità al FIRB" (il Fondo per la ricerca di base, ndr). Con quali mezzi? "Le risorse le stiamo verificando, ma dovrebbero essere circa 48 milioni. In più abbiamo lavorato per riportare il turn over al 50% e questo è un successo del Governo Letta. Ma ora è importante favorire una politica complessiva per i giovani ricercatori. Faremo una linea di indirizzo su come andranno realizzate le pubblicazioni. Diremo che verrà premiato chi firmerà le pubblicazioni senza il supervisore di dottorato dimostrando di essere indipendente. È un sistema già adottato nell'European Research Council dove i ricercatori devono dare prova di saper pubblicare da soli".
(Fonte: E. Bruno, intervista al ministro IUR, IlSole24Ore 13-08-2013)