Home 2013 2 settembre STUDENTI. FORMAZIONE STUDENTI. IN 5 ANNI 38.340 IMMATRICOLAZIONI IN MENO (- 12,5%)
STUDENTI. IN 5 ANNI 38.340 IMMATRICOLAZIONI IN MENO (- 12,5%) PDF Stampa E-mail

Datagiovani ha elaborato i numeri del MIUR, mettendo a confronto l’anno accademico appena terminato con quello pre-crisi del 2007/2008. In 5 anni si sono registrate 38.340 immatricolazioni in meno, pari a una flessione del 12,5%, più evidente nel Mezzogiorno dove 24mila ragazzi hanno rinunciato a rincorrere la laurea. Considerando solo Sud e Isole, le iscrizioni sono diminuite del 20%, mentre al Nord si parla di cifre più contenute, nell’ordine del 5%. La maglia nera spetta alla Sardegna (-23%) mentre limitano i danni Lombardia (-2,8%), Veneto ed Emilia Romagna (entrambe a -4% circa). Ma se è vero che al Sud si va meno all’università, è anche vero che quando ci si va si punta al meglio, si investe sul futuro, pagando più della retta: i genitori sono disposti a mantenere i figli che scelgono di andare in un ateneo fuori regione, in genere al Centro-Nord. Così emerge che mentre 5 anni fa il 76,5% degli immatricolati meridionali rimaneva vicino casa per studiare, quest’anno sono stati poco meno del 73%, con i siciliani che “emigrano” di più.
Al Nord, Piemonte e Lombardia in primis, la tendenza è inversa, con i giovani che preferiscono rimanere nella propria terra — agevolati dalla prossimità di un’offerta accademica di alto livello — , anche se le variazioni sono minime se paragonate a quelle del Sud, intorno al punto percentuale. Cambia pure la scelta della facoltà, orientata sempre di più verso quelle che offrono, almeno sulla carta, maggiori sbocchi lavorativi. Prova ne è la tenuta delle facoltà scientifiche, con appena 142 immatricolati in meno (-0,2%) per un totale di 94mila iscritti, e il quasi sorpasso sull’area sociale che sebbene abbia richiamato 96mila matricole ha subito una perdita del 20%, pari a 25mila studenti. Non va molto meglio per le materie umanistiche (-11,9%) e sanitarie (-18,7%). Nel dettaglio è cresciuto in modo esponenziale l’appeal della facoltà di scienze agrarie, forestali e alimentari (+45%), seguita da scienze e tecnologie fisiche (+25%) e da ingegneria industriale (+19%). Nella classifica ai primi posti troviamo una facoltà umanistica, quella di lingue e culture moderne che vede un picco di iscritti (+16%) ma è solo un’eccezione, perché il segno positivo lo troviamo di nuovo in ambito scientifico con tecnologie chimiche (+10%) e ingegneria dell’informazione (+8%).
(Fonte: A. Ananasso, La Repubblica 17-08-2013)