Home 2013 7 ottobre IN EVIDENZA RECLUTAMENTO LOCALE NEL DM PROGRAMMAZIONE 2013-2015
RECLUTAMENTO LOCALE NEL DM PROGRAMMAZIONE 2013-2015 PDF Stampa E-mail

Il DM recentemente firmato dal Ministro Carrozza e apparso sul sito MIUR vincola l’assegnazione di quote di finanziamento alla presentazione e al raggiungimento di alcuni obiettivi di sistema.

Fra tali obiettivi, la modifica dei regolamenti locali relativi al reclutamento ex art. 18 e 24 l. 240/2010 in modo che essi prevedano una quota maggioritaria di commissari esterni estratti a sorte da liste analoghe a quelle predisposte per l’ASN. Per i P.O. è previsto anche un commissario OCSE.

I candidati “di sede” hanno da sempre costituito il tallone d’Achille delle procedure concorsuali italiane. La volontà di “proteggere” un candidato scientificamente debole, ma gradito alla sede per ragioni didattiche, organizzative o – peggio – per mero nepotismo accademico è alla base della maggioranza degli scandali concorsuali. Invece di riconoscere l’opportunità di distinguere le procedure per la progressione di carriera (sottoponendole comunque ad una valutazione esterna) da quelle di reclutamento, l’ingegneria concorsuale ha escogitato formule sempre diverse ma comunque incapaci di sanare questo peccato originale. La quota minima del 20% di assunzioni “esterne” rappresentava un primo passo nella giusta direzione, senza però essere ancora risolutiva. Il Decreto programmazione dichiara esplicitamente che lo scopo è incrementare la quota del 20%, e individua nel sorteggio lo strumento per intaccare il cosiddetto “ius loci”. Se da un lato questo può rispondere ad esigenze di equità, in un meccanismo di reclutamento a due stadi (abilitazione + concorso locale) va ponderato anche il rischio di operazioni “predatorie” da parte di scuole o sedi accademicamente o numericamente più pesanti che godono già di un vantaggio a livello di ASN. Va anche detto che, ferma restando la necessità di una validazione esterna (che dovrebbe essere fornita dall’abilitazione nazionale), sarebbe sensato concedere ai dipartimenti quel margine di scelta indispensabile per ottimizzare il proprio ventaglio di competenze scientifiche e didattiche, mentre le indicazioni del Decreto programmazione vanno in direzione opposta.

Un commento di green_baron 27 settembre 2013: E` chiaro che è un modo – da parte del MIUR – per perdere altro tempo e ritardare le assunzioni di eventuali esterni e gli avanzamenti di carriera degli strutturati (intanto i pensionamenti corrono da soli e i ruoli si svuotano ulteriormente). Ora che si predispongono le liste dei sorteggiandi italiani e OCSE, ora che avvengono i sorteggi (eventuali dimissioni e nuovi sorteggi), ora che si insediano le commissioni e si svolgono i lavori dei concorsi, passerà almeno 1 anno e 1/2 o 2 anni (ovviamente a partire dal giorno di fine proroga dei lavori della ASN).
(Fonte: Roars 27 e 30-09-2013)