Home 2013 7 ottobre FINANZIAMENTI FINANZIAMENTI E CLASSIFICHE INTERNAZIONALI. HARVARD – FFO ITALIA
FINANZIAMENTI E CLASSIFICHE INTERNAZIONALI. HARVARD – FFO ITALIA PDF Stampa E-mail

Prima di meravigliarci perché nessun ateneo italiano entra nei primi cento migliori del mondo, diamo un’occhiata a che cosa spende ogni anno l’Università di Harvard (http://tinyurl.com/pau4ccr) che di norma occupa le prime posizioni di queste classifiche internazionali: 4.041.698.000 $ = 2.980.934.151 euro). Ora, vediamo, invece, che cosa vale il Fondo di Finanziamento Ordinario (http://attiministeriali.miur.it/media/193347/i_assegnazione_ffo%202012.pdf)stanziato per per i 68 atenei che compongono il sistema universitario statale: 6.830.046.742 euro = 9.260.515.279,7456 $.

I conti sono presto fatti:le spese Harvard ammontano al 44% dell’intero Fondo di finanziamento ordinario italianodi cui beneficiano 68 atenei statali. In altre parole, il finanziamento pubblico dell’intero sistema universitario statale italiano basterebbe a coprire i costi annuali di poco più di due atenei simili ad Harvard. Per semplicità, non abbiamo conteggiato le tasse degli studenti italiani, ma la sproporzione tra le risorse impegnate dall’ateneo statunitense e quelle a disposizione dei singoli atenei italiani rimane comunque enorme.

Per qualche ragione, questa disparità di mezzi viene quasi sempre ignorata quando si caldeggiano riforme radicali al fine di gareggiare con gli atenei superstar. Sarebbe interessante mettere di fianco al Fondo di finanziamento ordinario italiano la somma dei costi dei primi 68 atenei di una qualsiasi classifica  internazionale: sarebbe il modo per spiegare quanto costa la formazione superiore nelle nazioni che vogliamo prendere a modello ed anche quanto siano campati per aria gli argomenti di chi crede di trovare in quelle classifiche la dimostrazione scientifica del fallimento del sistema universitario italiano. Il mondo in cui viviamo è quello di un’università che è rimasta competitiva nonostante tagli selvaggi da parte di una classe politica sorda al tema della ricerca e della formazione e priva di orizzonte strategico. L’elaborazione SCImago su dati Scopus 1996-2012 continua a collocare il nostro Paese in una posizione – l’ottava – coerente con il  P.I.L., sia per quel che riguarda la produzione di pubblicazioni scientifiche che per il loro impatto misurato dalle citazioni.
(Fonte: Roars 23-09-2013)