| FONDO DI FINANZIAMENTO ORDINARIO 2013 PER LE UNIVERSITÀ. DECRETO MINISTERIALE |
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Si sdoppia l'assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario 2013 per le università. La Corte dei conti ha dato il via libera al decreto ministeriale che misura tutti i tasselli del finanziamento ordinario, ma per conoscere l'assegno definitivo indirizzato a ogni ateneo occorrerà aspettare la distribuzione ufficiale della «quota premiale», legata alle performance di ogni struttura nella didattica e nella ricerca. Proprio quest'ultimo capitolo, "rivoluzionato" dalla diffusione lo scorso luglio delle pagelle assegnate a ogni dipartimento dall'agenzia nazionale di valutazione (ANVUR), ha determinato il doppio passaggio, perché impone di disciplinare la traduzione dei risultati in «premi» a ciascun ateneo. In gioco per quest'anno ci sono circa 818 milioni, che per il 66% saranno distribuiti, appunto, in base alla qualità della ricerca e per il resto seguiranno invece i risultati della didattica, misurati in primo luogo in base al tasso dei crediti formativi che gli studenti riescono a ottenere nel corso dell'anno accademico. La quota premiale per quest'anno copre circa il 13,5% dell'intero finanziamento ordinario, che per il resto segue il criterio "storico" e il piano di reclutamento straordinario degli associati. Poco più di 140 milioni finiscono a Camerino, L'Aquila e Macerata per gli accordi di programma con il ministero, mentre altri 111 milioni sono indirizzati alle Istituzioni a ordinamento speciale (Normale e Sant'Anna di Pisa, Imt di Lucca e Iuss di Pavia). Alla fine dei conti, nessun ateneo potrà ricevere un taglio superiore al 5% rispetto ai fondi ottenuti lo scorso anno. Un'analoga clausola di salvaguardia dovrebbe guidare i conti del prossimo anno, quando la quota premiale dovrebbe salire: ma su questo versante le incognite legate alla legge di stabilità, e alla possibilità di recuperare i 300 milioni di taglio lamentati dai rettori, dominano il campo. |
