Home 2013 7 ottobre FINANZIAMENTI RAPPORTO OCSE 2013. LAUREATI. SPESA PER ISTRUZIONE. NUMERO DI UNIVERSITÀ E CORSI
RAPPORTO OCSE 2013. LAUREATI. SPESA PER ISTRUZIONE. NUMERO DI UNIVERSITÀ E CORSI PDF Stampa E-mail

Come denuncia la Conferenza Nazionale dei Rettori in un suo recente rapporto, le spese per l’università sono state tagliate del 14% rispetto al 2008 (all’incirca 1,5 miliardi). Intanto il corpo docente è diminuito del 22% negli ultimi dieci anni. I corsi nella medesima percentuale. E gli studenti iscritti al primo anno sono diminuiti del 17%: erano 338.482 nell’anno accademico 2003/04 si sono ridotti a 280.144 nel 2012/13. Nel medesimo periodo le tasse di iscrizione sono aumentate in media del 50%, passando, in media, da 632 a 948 euro per anno. Education at a Glance 2013, il rapporto sui sistemi formativi nel mondo pubblicato nelle scorse settimane dall’OCSE ci dice che i giovani laureati aumentano di numero in tutto il mondo. Costituiscono, ormai, il 40% della popolazione nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni nei paesi che aderiscono all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). In Corea del Sud hanno raggiunto il 64% nel 2011: record planetario. Erano appena (!) il 37% nell’anno 2000 e meno del 10% nel 1980. Seul non è un’anomalia, ma la punta di un iceberg. In Giappone i giovani laureati sono il 59%, in Canada e in Russia sono il 57%, in Gran Bretagna il 47%, in Francia il 43%. In Italia sono appena il 21%. Una buona crescita rispetto al 2000, quando i giovani italiani con la laurea non superavano l’11%. Ma in termini assoluti, siamo alla metà della media OCSE.

Secondo dato: non è vero che l’università italiana costa troppo. Dice l’OCSE che la spesa procapite per studente in Italia ogni anno è di 9.580 dollari. Confrontatela con queste altre: Stati Uniti, 25.576 dollari; Canada, 22.475; Svizzera, 21.893; Svezia, 19.562; Giappone, 16.015; Gran Bretagna, 15.860; Francia, 15.067; Corea del Sud, 9580. La media, nei paesi OCSE è di 17.665 dollari. La media nell’Unione Europea è di 12.865. Dunque noi spendiamo il 26% in meno della media europea e il 46% in meno della media OCSE. Anche in termini relativi il confronto è impietoso. Lasciamo stare il confronto con Stati Uniti, dove la spesa per l’università è pari al 2,8% del Prodotto interno lordo (PIL), o il Canada (2,7%) e la Corea del Sud (2,6%). Ma il fatto è che noi spendiamo meno della metà della media OCSE (2,1%) e il 33% in meno rispetto alla media dell’Unione Europea.

Terzo dato. Non è vero che le università italiane sono troppe. In Italia abbiamo 68 università statali, 6 scuole superiori e 26 università non statali. Totale: 100 istituti di istruzione terziaria. In Gran Bretagna ne hanno 141, in Germania quasi 400, in Francia oltre 500, negli Stati Uniti 4.314. In Italia ci sono 1,6 centri di istruzione terziaria ogni milione di abitanti; in Spagna 1,7; nel Regno Unito 2,3; in Germania 3,9; in Francia 8,4 e negli Stati Uniti, addirittura, 14,5 per milione. Allora sono troppi i corsi? Nel 2008, prima della crisi, l’intensità era di 101 corsi per milione di abitanti, contro i 154 della Germania e i 610 del Regno Unito. Ma in questi ultimi anni, secondo il sito “Università.it Istruzioni per l’uso” i corsi sono passati dai 5.519 del 2007 ai 4.324 del 2013, con un taglio del 21% . Allora sono troppi i professori? Niente affatto, dice l’OCSE, in Italia c’è un docente quasi ogni 20 studenti. Negli altri paesi OCSE la media è di un docente ogni 10 studenti o poco più.
(Fonte: P. Greco, Left 30-08-2013)