MEDICINA. CONCORSI DI SPECIALIZZAZIONE STRUTTURATI MEGLIO |
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''Un concorso per le specializzazioni nazionali ben strutturato potrebbe rappresentare una garanzia e permettere a tutti di affrontare con serenità le prove". Così il professore Gian Franco Gensini, componente del Consiglio Superiore di Sanità ed ex preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Firenze, interviene rispetto a quanto dichiarato oggi dal ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza sulla necessità di ''moralizzare i concorsi'' universitari. ''L'intervento del ministro - osserva il professore - tocca tre temi, i concorsi per la specializzazione, i concorsi in generale e l'accesso all'università. Per quanto riguarda il primo, c'è da dire che la specializzazione è uno dei momenti più importanti in cui un giovane sceglie la propria strada, ma non sempre si tratta di un percorso semplice perché in molti si concentrano su alcune materie e non c'è spazio per tutti. C'è una specie di imbuto e spesso le inclinazioni dei giovani non trovano uno sbocco appropriato. Quindi un esame nazionale ben strutturato potrebbe essere una maggiore garanzia per tutti''. “Per quanto riguarda i concorsi per ricercatori, quando ci si riferisce alle materie cliniche della facoltà di medicina, la situazione è un pò diversa da quella in altre facoltà. Per i ricercatori in queste materie, infatti, oltre che le pubblicazioni scientifiche e la formazione, ovvero l'attività di ricerca e la didattica, la commissione deve valutare anche, in base al curriculum, l'attività clinica di assistenza e, in quest'ultimo caso, la valutazione non è agevole con metodi numerici”. Secondo Gensini, si potrebbero introdurre ''criteri più articolati che tengano conto dell'attività clinica di assistenza''. |