Home 2013 7 ottobre PROFESSIONI. LAUREE LAUREATI E OCCUPATI. SKILL MISMATCH
LAUREATI E OCCUPATI. SKILL MISMATCH PDF Stampa E-mail

Secondo i dati elaborati da Unioncamere nel 2013 meno di un occupato su cinque (pari al 18,7%) possedeva in Italia un titolo di studio di livello universitario. Un gap evidente rispetto alla Ue, dove chi lavora tende ad avere un livello di istruzione medio decisamente più elevato. Basti pensare che il possesso di una laurea vale per il 29% dei lavoratori della Germania, per il 35% dei francesi e per il 40% degli occupati del Regno Unito. Lo squilibrio è notevole e riflette un problema antico: i lavoratori più anziani in Italia tendono ad avere un livello di istruzione decisamente minore rispetto a quello degli altri colleghi europei, a causa del fenomeno della scolarizzazione di massa, relativamente più recente in Italia rispetto ad altri Paesi. Ma, anche prendendo in considerazione solo la classe di età 20-49 anni, quella maggiormente attiva e largamente in possesso di un titolo di studio, la situazione cambia di poco. I laureati rappresentano infatti solo il 20% degli occupati in Italia, contro una media europea che si attesta invece sul 34,7%. A rendere più complessa l’anomalia italiana, ci pensa anche il livello di qualifica raggiunto dai lavoratori in possesso di un titolo universitario. Per Unioncamere infatti i laureati svolgono in larga parte lavori per cui risultano sovraqualificati, cioè esercitano attività per le quali sarebbero richieste competenze inferiori a quelle in loro possesso. Il fenomeno del sottoinquadramento sarebbe aumentato negli ultimi anni e per lo studio di Unioncamere si tratterebbe del cosiddetto skill mismatch, il disallineamento tra la domanda e l’offerta di competenze sul mercato del lavoro.
(Fonte: M. Sopelsa, IlBo 29-08-2013)