Home 2013 7 ottobre STUDENTI. FORMAZIONE GLI STUDENTI ITALIANI DELOCALIZZANO GLI STUDI ALL’EST E NEI PAESI BASSI
GLI STUDENTI ITALIANI DELOCALIZZANO GLI STUDI ALL’EST E NEI PAESI BASSI PDF Stampa E-mail

Dove vanno i giovani studenti italiani (nel complesso sono più di 60mila) che non credono in un degno futuro accademico nello stivale? Le migrazioni italiane sono prevedibili? Se al primo posto delle destinazioni accademiche degli italiani si attesta una prevedibile Germania (il 14,9% degli studenti migranti secondo dati Ocse va a studiare a Berlino e dintorni), sorprende il secondo posto: l'Austria infatti con un 12,5% di studenti italiani ha superato la Gran Bretagna (ferma all'11,1%) e la Francia (9,8% di italiani). Le tendenze che hanno però registrato una crescita maggiore sono due, ed entrambe riguardano non solo l'Italia, ma l'intera Europa. La prima, l'Europa dell'Est, che sta registrando un autentico boom di iscrizioni di italiani e europei, come conferma l’International Herald Tribune e la seconda è un evergreen europeo: l'università di Maastricht. Ma partiamo dalla prima. Sono sempre di più gli studenti stranieri che si iscrivono a medicina, farmacia e odontoiatria in Paesi come Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Polonia. In Repubblica Ceca i dati dell' Unesco attestano una presenza letteralmente raddoppiata degli studenti stranieri, in Slovacchia il numero è addirittura quintuplicato e il 45% degli iscritti stranieri studia medicina. In Ungheria il numero di studenti stranieri è passato da 13.600 del 2005 a quasi 17mila del 2011 e secondo l'Ocse il 42% di loro studia medicina. La Polonia dal 2005 al 2010 ha registrato un aumento dell'80% di studenti stranieri. La seconda tendenza porta il nome dell'università di Maastricht. Questo ateneo nei Paesi Bassi, vanta un record di popolarità internazionale: il 50% degli studenti è straniero e il governo prevede un contributo di 6mila euro l'anno per ogni studente dell'Ue. Quanto basta per attirare molti giovani del nostro Paese: l'11,3% degli studenti italiani si iscrive infatti nei Paesi Bassi e la percentuale nell'ultimo periodo è in crescita. (Fonte: T. Leoncini, Il Giornale 02-09-2013)