I professori a contratto con una retribuzione media di 2000 euro lordi l’anno, considerate lezioni, preparazione delle lezioni, esami, ricevimenti e tesi (un impegno stimato intorno alle 200 ore), guadagnano sui sei euro post-tasse ogni sessanta minuti. Che qualità di insegnamento è lecito aspettarsi da una persona che rivaleggia, per salario orario, con un raccoglitore di arance? Eppure questo lumpen-professoriat, cresciuto enormemente negli anni, costituisce circa il 40% degli organici dei nostri atenei. Con punte, variamente spiegabili, sino all’89% del totale. Al che la domanda diventa: è la fine dei docenti di ruolo? (Fonte: http://stagliano.blogautore.repubblica.it/2013/09/27)
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