Home 2013 7 ottobre VARIE LETTORI E COLLABORATORI ED ESPERTI LINGUISTICI (CEL) DI MADRELINGUA. UNA DENUNCIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA
LETTORI E COLLABORATORI ED ESPERTI LINGUISTICI (CEL) DI MADRELINGUA. UNA DENUNCIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA PDF Stampa E-mail

Ci chiediamo perché in Italia i lettori ed i CEL di madrelingua debbano passare la loro vita nelle aule dei tribunali per tutelare i loro diritti e perché debbano spendere soldi e salute quando si potrebbe semplicemente rispettare le leggi e le sentenze, anche italiane come quelle della Cassazione. Perché parlare e richiamare l’Europa solo quando si chiedono sacrifici ai propri cittadini e perché non garantire loro le tutele che derivano da una Europa unita. L’Italia non può venir meno un’altra volta ai propri obblighi giocando sulle parole e/o facendo finta di risolvere per lasciare tutto come prima o peggio di prima, come è accaduto con la legge 240/2010 che ha azzerato tutto quanto chiarito dalla Corte di Giustizia Europea e da Bruxelles in questi lunghi anni. La discriminazione denunciata alla Commissione europeava ben oltre le precedenti denunce alla Corte di Giustizia Europea e riguarda l’insieme della categoria dei lettorie dei CEL di madrelingua, perché non vi può essere nessuna discriminazione pretestuosa all’interno della stessa categoria come fa la legge 240/2010. Si tratta di unacategoria unica di insegnanti universitari di madrelingua, inseriti nelle leggi e nelle norme che regolano le università italiane, con diritto di cittadinanza, parametro retributivo del ricercatore confermato, con un tempo pieno come per tutti i lavoratori italiani e un tempo definito, unaprofessionalità normata e riconosciuta in uguale misura su tutto il territorio italiano per uscire da questa giungla di precarietà, di abusi e di discriminazione.
(Fonte: CGIL FLC 04-09-2013; http://tinyurl.com/pklz3mb)