Home 2013 7 ottobre EU. ESTERO INDIA. RESUSCITARE L'UNIVERSITA PIÙ ANTICA, NALANDA
INDIA. RESUSCITARE L'UNIVERSITA PIÙ ANTICA, NALANDA PDF Stampa E-mail

Quando le truppe dell'invasore musulmano Bakhyiyarlji piombarono su Nalanda, decapitarono o arsero vivi gli studenti, abbatterono padiglioni di quella che molti considerano la prima università del mondo e diedero fuoco alla biblioteca, II cui fumo — scriveva nel 1260 lo storico persiano Minhaj-i-Siraj — «rimase per giorni come una cappa sulle colline». Fondata nel V secolo d.C., Nalanda cessò di esistere ottocento anni dopo, e oggi non ne rimangono che mattoni sbrecciati nello Stato indiano del Bihar. Ma era stata una fiorente istituzione che oggi definiremmo panasiatica: nel nome degli insegnamenti del Buddha, vi convergevano monaci e allievi dall'India e dalla Cina, dalla Corea e dal Giappone.
Lo stesso modello, e la stessa aspirazione a un'eccellenza che coaguli in se meglio di un'Asia mai cosi plurale come ora, si appresta a rinascere nella stessa zona, a una decina di chilometri dal sito della Nalanda originale. Personalità internazionali, capitanate dal Nobel per l’Econornia indiano Amartya Sen, lavorano affinchè una nuova Nalanda rinasca come università d'assoluta eccellenza. Con l'India in prima fila, sono Paesi che, sullo scacchiere regionale, non sempre intrattengono rapporti improntati alla cordialità: Cina, Giappone, Thailandia, Singapore. Sono coinvolti atenei da 18 nazioni, inclusi Australia e Usa. Il costo del progetto è stimato in mezzo miliardo di dollari. «La storia di Nalanda — ha dichiarato a un quotidiano di Hong Kong un ex ministo di Singapore con un ruolo nell'operazione, George Yeo Yong Boon — è un'ispirazione per il futuro dell'Asia. La sua eredità ha arricchito ii continente e spero che questa universita ricomponga l'Asia tutta».
(Fonte: M. Del Corona, http://www.oecd.org/ 29-09-2013)