Home 2013 1 novembre RICERCA. RICERCATORI. INNOVAZIONE RICERCA. LA VQR PER VALUTARE LE STRUTTURE E NON GLI INDIVIDUI
RICERCA. LA VQR PER VALUTARE LE STRUTTURE E NON GLI INDIVIDUI PDF Stampa E-mail

A noi risultava che la VQR fosse stata pensata per valutare le strutture e non gli individui. Anzi, l’uso della VQR per valutare i singoli ricercatori era esplicitamente stigmatizzato dalla stessa ANVUR. Per averne conferma, basta consultare la presentazione del 16 luglio curata dal Coordinatore della VQR, Sergio Benedetto. Non è difficile comprendere le ragioni. Chiedere solo tre pubblicazioni a ciascun ricercatore equivale ad effettuare una forma di campionamento (analogo a quello del RAE inglese che ne chiede quattro), che può produrre risultati sensati solo se i risultati sono esaminati su scala aggregata. L’ANVUR ne è perfettamente consapevole e ritiene importante spiegare questa ed altre ragioni a pag. 9 della Relazione Finale VQR – Parte Prima: Last but not least, l’ANVUR sottolinea che i risultati della VQR non possono e non devono essere utilizzati per valutare i singoli soggetti. I motivi sono molteplici, e qui ne citiamo alcuni rilevanti: la scelta dell’associazione prodotti-soggetti valutati, dettata dall’ottimizzazione del risultato di struttura e non del singolo soggetto, la richiesta di conferire solo tre prodotti di ricerca pubblicati in sette anni, che costituiscono in molti settori della scienza un’immagine della produzione complessiva dei singoli soggetti molto parziale, la non considerazione del contributo individuale al prodotto nel caso di presenza di coautori, e, infine, l’utilizzo di metodi di valutazione la cui validità dipende fortemente dalla dimensione del gruppo di ricerca cui sono applicati.
(Fonte: Redazione Roars 10-10-2013)