Home 2013 1 novembre STUDENTI. FORMAZIONE STUDENTI. TASSE UNIVERSITARIE IN EUROPA
STUDENTI. TASSE UNIVERSITARIE IN EUROPA PDF Stampa E-mail

Un buon numero di Paesi - soprattutto dell'Europa del Nord - le esclude per tutti gli studenti; in altri (ad es. Irlanda) è previsto il pagamento dei costi amministrativi, la cui entità in definitiva non risulta inferiore a quella delle tasse propriamente dette; in altri sono più care nel 1° ciclo che nel 2° (ad es. in Turchia €540 annui per il 1° livello e €151 per il 2°) o viceversa (ad es. in Irlanda l'ammontare più comune è di €2.500 per il 1° ciclo e di €6.000 per il 2°). In Ungheria, Lituania e Slovenia la maggior parte di coloro, che beneficiano di posti pagati dallo Stato, sono esonerati anche dalle tasse universitarie. Il Regno Unito, com'è noto, ha introdotto dal settembre 2012 l'aumento più sensibile della tassazione, pur se mitigata da forme di supporto economico e con qualche differenza nelle varie aree del Paese. In alcuni Paesi è stato rafforzato il valore legato alla riuscita negli studi, come in Italia che ne misura l'entità nel limite del 20% del finanziamento pubblico ordinario (FFO) ed esonera borsisti e meritevoli; in Estonia dall'a.a. in corso è stato effettuato un significativo cambio di sistema, concedendo l'esonero a quelli che raggiungono 30 ECTS in un semestre e 60 in un anno, attribuendo alle Università il diritto - ma non l'obbligo - di far pagare coloro che non ottengono tale risultato. Una netta inversione di direzione riguarda invece la Germania, ove, successivamente all'autorizzata imposizione ai Länder nel 2007, soltanto la Bassa Sassonia mantiene la tassazione universitaria e pianifica di abolirla dal prossimo anno accademico.
(Fonte: A. Lorenzi, rivistauniversitas ottobre 2013)