Home 2013 1 novembre VARIE UNIVERSITÀ. SALVARE DAL DECADIMENTO LE AREE D’ECCELLENZA
UNIVERSITÀ. SALVARE DAL DECADIMENTO LE AREE D’ECCELLENZA PDF Stampa E-mail

Il sistema universitario nazionale non ha certamente una vita tranquilla. Riforma della didattica, riforma della docenza, tagli dei finanziamenti, valutazioni... Ogni passo un problema. Una polemica. Malesseri che sono la manifestazione di un organismo in difficoltà. Un organismo che sta assorbendo male i cambiamenti culturali, sociali ed economici del mondo cui opera. Negli ultimi vent'anni è cambiato radicalmente il mercato del lavoro. Rendendo piena di incognite la transizione dalla formazione al lavoro (la crisi economica ha poi gettato benzina sul fuoco). Internet ha cambiato modi di comunicare e di apprendere. L'esperienza pluriennale del programma Erasmus, insieme ai viaggi low cost, hanno cancellato la barriera della distanza. Gli studenti corrono dove c'è la formazione migliore e maggiori possibilità di lavoro. La competizione globale ha modificato rapidamente le regole del gioco. Le migliori università del mondo offrono corsi via internet (i cosiddetti MOOC). Corsi seguiti da centinaia di migliaia di studenti in tutto il mondo. Questo tipo di processo inevitabilmente scuote dalle fondamenta i sistemi tradizionali di trasmissione delle conoscenze. Troppo! E tutto insieme.
È inutile tentare di resistere a tali cambiamenti. È uno tsunami. Per sopravvivere vi è un'unica possibilità. Reagire con flessibilità e velocità. Il tempo è tutto. Imboccare una direzione e muoversi velocemente. Mobilitando risorse. Avviando progetti di innovazione. Da soli è impossibile tenere testa ai cambiamenti. È necessario avere il sostegno delle istituzioni locali e del mondo delle imprese. E laddove il territorio è abbastanza ricco, le risorse per sostenere il cambiamento si possono recuperare prontamente. Per affrontare adeguatamente il problema bisogna andare più in profondità. Bisogna preservare le aree di eccellenza dal decadimento. Bisogna sorreggere le aree in crescita. Bisogna convincere i più deboli ad associarsi con i più forti, per godere dei vantaggi della cooperazione. Bisogna esaltare le proprie specificità. E soprattutto non bisogna avere paura di sperimentare. Scartando quello che non funziona.
(Fonte: G. Trombetti, Il Mattino 17-10-2013)