Home 2013 2 dicembre ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE ASN E CONCORSI. SENTENZE DEI TAR SULL’ADOZIONE DI CRITERI BIBLIOMETRICI
ASN E CONCORSI. SENTENZE DEI TAR SULL’ADOZIONE DI CRITERI BIBLIOMETRICI PDF Stampa E-mail

In occasione della pubblicazione imminente dell’esito delle prime abilitazioni scientifiche nazionali, in un post del 30-12-2013 intitolato “Rassegna TAR: criteri qualitativi e indici bibliometrici nei concorsi universitari”, Redazione Roars, dopo aver richiamato il D.M. 89/2009 sulle procedure di valutazione comparativa per il reclutamento dei ricercatori universitari, procede a una rassegna delle sentenze di diversi TAR, relative sia a settori bibliometrici sia non bibliometrici. Il commento di Paolo Rossi al post è il seguente: “Moltissimo ci sarebbe da dire a proposito di queste sentenze, ma forse basterebbe richiamare il noto ammonimento di S. Cassese. Intervengo quindi soltanto per cercare di fare chiarezza in merito alle dinamiche che portarono al famigerato DM 89/2009, causa non ultima di molti mali successivi. Nella primavera del 2009, per un preciso obbligo contenuto nella Legge 1/2009, il CUN redasse un parere, che trovate qui http://www.cun.it/media/101274/ps_2009_03_12.pdf e nel quale ebbe la malaugurata idea di elencare,a puro titolo esemplificativo, un’assortita serie di parametri cui le commissioni di concorso per posti di ricercatore (gli unici che all’epoca potevano ancora essere banditi) avrebbero potuto ricorrere per tentare di oggettivare le proprie valutazioni delle pubblicazioni scientifiche. Nel giro di poco tempo approdò al CUN, per un parere di merito, una bozza del futuro DM 89, nella quale già si profilava un’interpretazione vincolante in relazione all’uso dei suddetti parametri (il verbo era “si ottengono”). Con il parere che trovate qui http://www.cun.it/media/102412/ps_2009_05_20_001.pdf il CUN tentò di attenuare quell’interpretazione (il verbo proposto era “utilizzano”). L’esito finale fu l’attuale “si avvalgono” che all’epoca fu letto come un successo, perché il fatto che per andare in ufficio io mi avvalga ANCHE della bicicletta non mi dovrebbe esporre al rischio, per quanto ne so, di essere trascinato in tribunale il giorno in cui io decidessi di andare in ufficio a piedi. Per la cronaca, il resto del 2009 e una buona metà del 2010 furono spesi dal CUN nella produzione di una serie di mozioni e pareri sulla valutazione della ricerca volti a evidenziare i rischi, le contraddizioni e perfino i paradossi di una valutazione puramente bibliometrica. Ma il tempo a disposizione era ormai scaduto: in un documento del CEPR del settembre 2010 compare per la prima volta la parola ‘mediane’. Il resto è silenzio”. (NB: questa non l’ho copiata da Ichino e Terlizzese ma da Shakespeare).
(Fonte: Redazione Roars e commento di P. Rossi 30-11-2013)