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RECLUTAMENTO. PERSA LA “GUERRA” DEI PUNTI ORGANICO PDF Stampa E-mail

Le basi della c.d. “guerra dei punti organico” tra gli atenei sono state poste dalla spending review del governo Monti nel 2012. Questa politica del risparmio ha applicato il turn-over a livello di sistema universitario nel suo complesso e non più a livello del singolo ateneo come avveniva in precedenza. «Per la prima volta nella storia dell'autonomia universitaria - spiega Beniamino Cappelletti Montano su Roars.it - e senza alcun analogo in altri comparti pubblici, i livelli di turnover negli atenei non sono determinati in base al numero di pensionamenti, ma in base ad un "campionato" la cui classifica è stata stilata sulla base di un indicatore finanziario (Isef)». Nel 2012 il “campionato” si è concluso con il mantenimento dello status quo. Questo è stato possibile in virtù di una «clausola di salvaguardia» che ha neutralizzato gli effetti distorsivi di uno degli algoritmi che governano la vita degli atenei. Il turnover, cioè la regola d'oro cui tutta la pubblica amministrazione (università comprese) deve attenersi in un periodo di penuria di fondi, oscillava tra il 12% e il 30%. Questa clausola non è stata però rinnovata con un apposito decreto dal governo Letta e all'inizio del nuovo “campionato” la situazione si è presentata in maniera totalmente squilibrata.
Pur adeguandosi alla spending review imposta da Monti, in un incontro a Roma il 28 novembre i rettori hanno chiesto a Carrozza di recuperare le «disparità» del decreto e il superamento della «divergenza tra i criteri di attribuzione dei punti organico». Ma Carrozza non sembra voler tornare indietro. Ha proposto «tavoli tecnici» e ha confermato che è in arrivo una delega che ridisegnerà, tra l'altro, «le modalità di finanziamento tenendo conto delle peculiarità territoriali».Dunque un nulla di fatto. I rettori del Sud hanno incassato un impegno verbale del ministro a intervenire per il prossimo anno sul decreto che regola le assunzioni, ma per il 2013 non c'è stato nulla da fare: i rettori sono tornati nei loro atenei con la stessa manciata di punti organico con la quale erano partiti.
(Fonte: R. Ceccarelli, Il Manifesto 29-11-2013)