Home 2013 2 dicembre STUDENTI STUDENTI. TASSE E DIRITTO ALLO STUDIO
STUDENTI. TASSE E DIRITTO ALLO STUDIO PDF Stampa E-mail

Le tasse sono l'unica variabile flessibile di un sistema di finanziamenti ingessato, stretto tra costi del personale rigidi (nel 2012 in lieve flessione per i blocchi al turnover) e un finanziamento statale in lenta ma costante diminuzione. Nel 2012, in base alle ultime rilevazioni dell'ufficio di statistica del MIUR, gli atenei hanno raccolto da tasse e contributi 2,08 miliardi di euro, il 63% in più rispetto a dieci anni prima, triplicando abbondantemente il ritmo dell'inflazione che nello stesso periodo si è fermata al 19,9%. I dati medi nascondono naturalmente al proprio interno dinamiche molto diverse fra loro: nel 2012, solo per fare qualche esempio tratto ancora una volta dal censimento ministeriale, a Chieti gli introiti complessivi da tasse sono cresciuti del 20%, a Reggio Calabria si è arrivati a +16% e nell'altro polo calabrese, quello di Arcavacata di Rende, si è registrato un +15%. Anche altri atenei hanno corso più della media, e fra questi la Federico II di Napoli (+10%), lo Iuav di Venezia (+9,3%), il Politecnico di Bari (+9,1%) e l'Università di Sassari (+8,2%).
L'Italia oggi è terza in Europa per tasse universitarie, ma nel diritto allo studio è in coda alla classifica, perché ottiene una borsa il 7% degli studenti contro il 25,6% della Francia e il 30% della Germania (2 miliardi) e il 18% della Spagna (943 milioni). Dal 2006/07 al 2011/12 in Italia il numero di studenti beneficiari è calato del 22%, mentre in Francia è cresciuto del 32%, in Germania del 33% e in Spagna del 59%).
(Fonte: gianni.trovati@ilsole24ore.com 04-11-2013)