Home 2013 2 dicembre VARIE IL DISAGIO UNIVERSITARIO DEL SUD
IL DISAGIO UNIVERSITARIO DEL SUD PDF Stampa E-mail

Il calo delle immatricolazioni dell'ultimo decennio è concentrato per metà al Sud. Nella ripartizione nazionale gli atenei meridionali raccoglievano il 35% delle domande, poco meno di quelli settentrionali attestati al 39%. Oggi il distacco si è triplicato poiché i primi sono diminuiti al 31% mentre i secondi sono saliti al 45%. Gli studenti migliori sono incoraggiati a emigrare poiché il decreto del Fare ha istituito una borsa di studio aggiuntiva a quella ordinaria proprio per chi lascia la propria regione di residenza. Diminuisce il numero dei professori a causa del recente decreto che quasi azzera il turnover al Sud mentre mantiene in parte o aumenta le cattedre al Nord. I tagli ai finanziamenti si fanno sentire soprattutto al Sud a causa di una malintesa applicazione del così detto fondo premiale. Questi processi colpiscono le fondamenta del sistema universitario e sottraggono al Mezzogiorno i giovani più istruiti e più brillanti. La grancassa mediatica annuncia il trionfo della meritocrazia raccontando clamorose bugie. Il riparto non dipende affatto dalla qualità scientifica degli atenei ma dalle loro scelte finanziarie e in modo particolare dall'aumento delle tasse universitarie e dai finanziamenti ricevuti dalle imprese. Entrambi i criteri penalizzano gli atenei meridionali che sono così stretti in una morsa: o aumentano le tasse perdendo ulteriori immatricolazioni oppure confermano l'attuale tassazione perdendo posti per i professori.
(Fonte: waltertocci.blogspot.it 15-11-2013)